L’UE taglierà le importazioni di prodotti agricoli dall’Ucraina, una decisione arrivata per proteggere gli agricoltori da ondate di forniture a basso costo, che già negli ultimi due anni avevano compromesso il mercato provocando ingenti perdite di raccolto e di guadagni. I nuovi limiti, riguarderanno in particolare grano e orzo, zucchero e pollame, che sono tra le risorse maggiormente spedite a grandi volumi in Europa grazie all’esenzione di dazi che era entrata in vigore dopo l’inizio del conflitto con la Russia per sostenere l’economia di Kiev.
Come sottolinea l’agenzia Reuters citando le dichiarazioni di un funzionario della Commissione, tutte queste materie prime, erano parte di un accordo del 2016, che limitava fortemente le quote massime da introdurre. A partire dal 2022, senza alcuna tariffa aggiuntiva e con l’apertura dei canali di transito sul Mar Nero per favorire il commercio, sono iniziati a circolare enormi volumi di merci, di circa il 30% in più rispetto ai livelli pre guerra. Questo scambio ha compromesso in molti paesi la stabilità dei prezzi, scatenando anche proteste da parte delle associazioni di categoria.

Ue, bozza di accordo per la riduzione delle importazioni di grano e zucchero dall’Ucraina
l’UE impone nuove quote massime alle importazioni di prodotti agricoli ucraini, tagliando in alcuni casi fino all’80% dei volumi da far arrivare in Europa . La misura, introdotta attraverso un accordo raggiunto dalla Commissione, pur se provvisorio, rappresenta una iniziativa di aiuto nei confronti degli agricoltori locali, che da due anni lamentavano una concorrenza sleale e il crollo dei prezzi a causa dell’invasione sul mercato di merci a basso costo. Il funzionario citato da Reuters ha anticipato che non sarà un ritorno ai livelli pre guerra ma comunque arginerà l’ondata di importazioni esenti da dazi.
Nello specifico, il grano sarà sottoposto ad un limite massimo annuale fissato a 1,3 milioni di tonnellate, che corrisponde comunque a 1 milione in più rispetto alle regole in vigore prima del conflitto. Lo zucchero invece, da 400mila tonnellate passerà a 100mila, mentre il pollame arriverà ad un limite di 120mila, aumentando di fatto quello che era stato fissato in precedenza a 90mila ma sempre abbassando i volumi rispetto al più recente passato. Il documento in totale contiene norme su 40 prodotti, dovrà essere approvato da tutti gli stati membri, e prevede inoltre anche specifiche clausole che permetteranno ad ogni nazione di intraprendere azioni autonome per salvaguardare gli imprenditori agricoli.