L’ADDESTRAMENTO IN UCRAINA CHE NON TI ASPETTI: UK AIUTA I CAPPELLANI MILITARI
Armi, missili ma non solo: l’impegno della Gran Bretagna per aiutare da vicino l’esercito ucraino dopo oltre un anno di guerra fratricida con la Russia ora si “aggiorna” su un elemento insolito ma tutt’altro che marginale. Il Regno Unito sta addestrando i cappellani ucraini per la linea del fronte: lo ha spiegato una fonte del Times oggi, sottolineando come l’ultimo contributo della Gran Bretagna allo sforzo bellico ucraino è qualcosa di particolarmente “unconventional” nello scenario bellico.
I padri britannici del Dipartimento dei Cappellani del Royal Army stanno tenendo un corso di formazione per i cappellani ucraini nell’Oxfordshire: come primo step, i cappellani inglesi hanno invitato le proprie controparti ucraine a trascorrere 15 giorni in un campus del Ministero della Difesa vicino a Swindon per offrire formazione e consulenza alla nascente divisione dei cappellani. «L’esercito ucraino ha solo 116 cappellani, ma hanno calcolato che ne servono 738», spiega il reverendo Robin Richardson, il cappellano inglese che gestisce il corso di formazione. Dieci cappellani, per lo più della Chiesa ortodossa ucraina e della Chiesa cattolica, ma anche ucraini di origine ebraica, hanno frequentato il corso presso la Beckett House per imparare dall’esperienza in prima linea acquisita da cappellani britannici come Richardson in servizio in Iraq e Afghanistan per quasi 20 anni.
CAPPELLANI UK AI COLLEGHI UCRAIN: “SERVIZIO PER I BISOGNI SPIRITUALI AL FRONTE”
«Vogliamo acquisire quanta più esperienza possibile, poiché riteniamo che il cappellanato militare britannico abbia una grande e lunga storia, mentre il cappellanato dell’esercito ucraino è piuttosto recente e dell’esercito ucraino è piuttosto recente e si sta evolvendo solo da circa nove anni»: lo ha spiegato al Times padre Dmytro Povorotnyi, intervenuto insieme a padre Taras Kotsyuba e al sottotenente Genadij Rohmanijko nel primo corso di formazione Uk.
Di contro il colonnello Vitalii Skyrbets – responsabile dell’addestramento dei cappellani dell’esercito ucraino – sostiene che i cappellani del proprio Paese hanno molto da insegnare agli altri, in quanto «nessun altro Paese ha un’esperienza così recente e prolungata nel combattere un nemico grande come la Russia». Il quotidiano inglese ha poi sottolineato i vari passaggi del corso, dalla teoria all’effettiva pratica “sul campo”: i cappellani hanno dovuto affrontare una serie di scenari, tra cui immaginare di offrire sostegno ad un giovane nemico spaventato e morente, oppure consolare un soldato che non può tornare a casa per il funerale di un parente stretto. «La missione principale del cappellano è soddisfare i bisogni spirituali e sostenere la cura pastorale dei soldati. Deve essere sempre vicino al personale dell’unità», spiega ancora il colonnello Skyrbets, sulla scia di quanto imparato nel corso tenuto in Inghilterra. Secondo padre Kotsyuba, 51enne sacerdote cattolico orientale, i cappellani sono «partecipanti non armati alla battaglia […]. Come cappellani possiamo trovarci al centro della battaglia. A volte i soldati prestano attenzione al loro cappellano quanto al loro comandante».