Il ‘politically correct’ entra anche tra i vigili del fuoco. Così ecco arrivare la richiesta di un linguaggio ‘no gender’ da utilizzare nelle chiamate d’emergenza in Gran Bretagna come riporta il Daily Mail. Il personale del Kent Fire and Rescue Service è stato infatti incoraggiato a utilizzare un linguaggio inclusivo con i membri del pubblico per “abbracciare la diversità“. Il linguaggio dovrà essere neutro dal punto di vista del genere secondo la logica in base alla quale “ognuno è unico e ognuno ha valore”.
Ma perchè una tale richiesta? I vertici del servizio britannico di vigili del fuoco hanno spiegato che si vuole “garantire di dimostrare equità, sensibilità e rispetto in tutti gli aspetti del nostro lavoro“. Sul sito web inoltre si legge: “Il nostro impegno per l’uguaglianza, la diversità e l’inclusione è dimostrato anche dal linguaggio che usiamo. Quello che diciamo e come lo diciamo può avere un enorme impatto su coloro che ci circondano, motivo per cui è importante assicurarsi che la nostra lingua includa tutti.”
TONY YOUNG: “LINGUAGGIO ‘NO GENDER’ CONFONDERÁ LA MAGGIORANZA DELLA POPOLAZIONE”
Il Kent Fire and Rescue Service non è l’unico corpo che adotta simili politiche rivolte alla diversità. Anche il London Fire Brigade si vanta di essere un campione della diversità per Stonewall, un ente di beneficenza LGBTQ +, mentre il Manchester Fire and Rescue Service è classificato 50 ° nel paese per i principali datori di lavoro inclusivi LGBTQ +. Nel 2017 poi il Leicestershire Fire and Rescue Service ha lanciato la propria politica transgender che dice ai vigili del fuoco come essere un “alleato trans”. Dal canto suo l’amministratore delegato del Kent Fire and Rescue Service, Ann Millington, ha dichiarato: “Come servizio riconosciamo e comprendiamo che ognuno è unico e ognuno ha valore: tutto ciò che facciamo riguarda la sicurezza delle persone, basate sulla gentilezza e la compassione. Incoraggiamo sempre i nostri colleghi a essere se stessi e vogliamo che le persone che serviamo nel Kent e nel Medway siano sicure di accedere ai nostri servizi.”
Eppure questo ‘modus operandi’ non piace. E le critiche sono state dirette a leggere una tale richiesta come una pratica per assecondare una minoranza e confondere la maggioranza dei cittadini britannici. Toby Young, direttore della Free Speech Union, ha dichiarato: “Secondo l’ultimo censimento del Regno Unito, solo lo 0,26% della popolazione di Inghilterra e Galles si identifica come trans o non binaria. Come è “inclusivo “