L’esistenza di Serafina Scialò era diventata sempre più difficile negli ultimi tempi. Dalla battaglia legale con l’ex compagno Umberto Tozzi al rapporto conflittuale col figlio Nicola Armando. La rottura col cantante fu dolorosa e rese difficili i rapporti col figlio. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, la donna negava una riconciliazione tra padre e figlio, come invece era stato stabilito in sede di giudizio. Umberto Tozzi e il suo avvocato documentarono decine di viaggi a vuoto a Udine suffragati da esposti e ricorsi. Nicola Armando poi si dimostrò restio a incontrare il padre, che agli amici confidava che la sua ex compagna aveva fatto una specie di lavaggio del cervello per demolire la figura paterna. Umberto Tozzi e il figlio si sono riavvicinati poi nel 2011, a margine di un concerto. Ma per anni ha cantato col dolore nel cuore che la nuova storia con la moglie Monica Michelotto, da cui ha avuto un altro figlio, era riuscita a mitigare. (agg. di Silvana Palazzo)
UMBERTO TOZZI “HO PERDONATO SERAFINA SCIALÒ”
Umberto Tozzi ha rilasciato delle brevi dichiarazioni in merito alla recente scomparsa di Serafina Scialò, ex moglie proprio del noto cantautore. L’artista di numerose canzoni iconiche come “Ti amo”, “Gloria”, ecc ecc, si è chiuso nel silenzio, specificando: «Non voglio commentare – le sue parole al Corriere della Sera – non intendo rilasciare interviste. L’ho perdonata per tutto il male che ha fatto a me e a nostro figlio». Tozzi, che al momento passa le giornate in sala di incisione a Montecarlo, dove risiede, ha aggiunto: «Sono concentrato sul nuovo disco. Finalmente un album di canzoni nuove, dieci brani. In aprile torno in tour con Raf ancora per qualche mese. Poi ciascuno riprenderà la sua strada».
UMBERTO TOZZI: “NON HO MAI SPOSATO SERAFINA SCIALÒ”
Tozzi ha poi voluto precisare che Serafina non era l’ex moglie, e ha raccontato un retroscena sul loro rapporto travagliato. «Voglio solo precisare – ha continuato Tozzi – che non mi sono mai sposato con la Scialò. Avrei potuto mandarla in galera per i soldi di cui si è appropriata. A suo tempo le avevo firmato due assegni in bianco per pagare dei fornitori. Lei li mandò all’incasso: uno era di 100 milioni, l’ altro di 350 milioni di lire». Stando a quanto precisa Tozzi, la Scialò stava per finire in carcere: «Il giudice Mastrot – le parole del cantautore – ricordo ancora il suo nome, era pronto a spedirla in galera con tre capi di imputazione fra cui truffa e appropriazione indebita. Ma anche se mi aveva lasciato sul lastrico io rinunciai all’azione penale: era la madre di mio figlio». La donna è stata trovata morta pochi giorni fa nel suo appartamento di Udine, deceduta per cause naturali. «Diverse settimane fa c’era stata un’altra assenza per malattia – le parole della preside dell’ Uccellis, Anna Maria Zilli, dove lavorava la vittima – e in quell’occasione i colleghi erano andati a trovarla, anche per aiutarla nelle incombenze domestiche e per farle la spesa. Era benvoluta e in ottimi rapporti con tutti». Tozzi e la Scialò hanno battagliato nelle aule del tribunale per il figlio, fino a che non sono riusciti a trovare un accordo in comune. «È una fine molto triste – ha commentato Riccardo Fogli – essere la ex di una star e guadagnarsi da vivere facendo le pulizie in una scuola. La vita è strana e spesso spietata. Morire da soli così… Mi spiace per Umberto che è una persona buona e sensibile e un caro amico. La Scialò è stata un pezzo importante della sua vita di uomo e di artista».