Una storia qualunque, film di rai 1 diretto da Alberto Simone
Una storia qualunque sarà trasmesso dalle ore 23.05 di oggi, 4 giugno, su Rai 1. Troviamo dalla regia Alberto Simone e come protagonisti il grande Nino Manfredi, Agnese Nano e Antonio Manzini. Il film, anche se sarebbe più propriamente corretto definirlo come una miniserie televisiva, è di genere drammatico/sentimentale/giallo, poiché in grado di affrontare temi molto delicati quali ad esempio l’amore, il mistero che aleggia intorno ad un omicidio e delle relazioni parentali ridotte ormai all’osso a causa di una serie di malintesi che giocano a danno del protagonista.
La miniserie fu suddivisa in due puntate totali, che ebbero entrambe un successo decisamente altissimo; nel 2014, dieci anni dopo la scomparsa di Nino Manfredi, fu riproposta in televisione su Rai Premium come una puntata unica, registrando ancora una volta l’interesse del pubblico da casa che rimase colpito ed affascinato dalle incontestabili doti recitative del grande Nino Manfredi, protagonista del dramma.
Una storia qualunque, la trama della miniserie
La trama della miniserie Una storia qualunque ruota intorno alle vicende di Michele La Torre, un uomo anziano che ha trascorso gli ultimi trent’anni della sua vita in carcere: si, perché Michele La Torre fu accusato e condannato a scontare trent’anni di carcere dopo aver commesso l’omicidio di sua moglie, delitto che però il povero Michele La Torre non aveva mai commesso. I due figli, Sara e Sandro, vengono quindi affidati ad un’altra famiglia data la morte della madre naturale e l’arresto (ingiusto) del padre; mentre Sandra cresce con la convinzione di essere stata adottata, Sandro apprende la verità circa le sue origini e i suoi genitori dal suo padre adottivo, mentre questi è sul letto di morte. Sandro è ormai un uomo adulto, sposato e con un figlio.
Nella ricerca dei suoi due figli, Michele si fa aiutare ad un avvocato con problemi economici, tale Mirko Mancini che effettuerà una serie di indagini: egli individuerà la famiglia del figlio e Michele si fingerà giardiniere per poter stare più vicino a loro. Apprende così del matrimonio infelice tra Sandro e Beatrice, e conoscerà anche il piccolo nipote Matteo. La figlia Sara scoprirà successivamente la vera identità del giardiniere, dopo essersi invaghita dell’avvocato; inizialmente la donna, risentita poiché le era sempre stato detto che il padre era morto, chiude la porta ad un’eventuale riappacificazione con il genitore, ritornando sui suoi passi quando si renderà conto, dopo aver visto una foto, di essere effettivamente figlia di quel sedicente giardiniere.
Nel frattempo, l’avvocato Mancini decide di studiare nuovamente le carte del processo rimaste cristallizzate a trent’anni prima; in questa vicenda giudiziaria si farà aiutare dal commissario Pietrostefano, al quale le indagini erano state affidate tanto tempo prima e che era stato allontanato stranamente. Il caso verrà riaperto e si scoprirà che in realtà ad aver ucciso la moglie di Michele era l’avvocato Mosca, il quale uccise la moglie del povero Michele poiché si era invaghito di lei. La donna aveva rifiutato le sue avances, scatenando così l’ira dell’avvocato che esplose in un raptus omicida.
Giustizia è fatta e Michele può ora ricostruire i rapporti con i suoi figli.