La regola, per quanto bizzarra, è reale e giunge direttamente dal Giappone, elaborata dall’Associazione dei parchi a tema nipponici, che raggruppa più di trenta operatori in tutta la nazione: nel prossimo, immediato futuro sulle montagne russe sarà vietato urlare. Dimenticatevi le grida a squarciagola per esorcizzare la paura e scaricare l’adrenalina generate da quel saliscendi mozzafiato, dunque: ne va della salute pubblica. Sì, perché questa norma è stata introdotta per frenare la diffusione del Coronavirus nel mondo e scongiurare dunque il rischio contagio. Oggettivamente, rispettarla sarà molto difficile, ma ci sarà tempo per prepararsi psicologicamente (per il momento, però, in Italia non ne è prevista l’adozione): come riferisce il quotidiano “La Stampa”, i principali parchi a tema giapponesi sono chiusi al pubblico da febbraio, ma l’ente ha voluto portarsi avanti con i lavori, avviando la pubblicazione di una serie di linee guida utili soprattutto a garantire la sicurezza degli ospiti e del personale, fra cui proprio quella inerente alle montagne russe. Perché si è arrivati alla definizione di questa norma? Per il semplice fatto che una mascherina chirurgica comune potrebbe non essere sufficiente a contenere eventuali gocce di saliva, che si spargerebbero così nell’ambiente rischiando di infettare i propri “vicini di vagone”. Fra le altre raccomandazioni, figurano sanificazioni continue, distanziamento sociale e controlli regolari della temperatura.