Gli Stati Uniti hanno annunciato i primi farmaci scelti per la negoziazione dei prezzi di Medicare, il programma di assistenza sanitaria per i pensionati finanziato dai contribuenti Usa. Martedì l’amministrazione Biden ha presentato l’atteso elenco dei primi dieci farmaci, dando il via al programma per ridurre la spesa farmaceutica che Big Pharma sta combattendo in tribunale. Sono: Eliquis (prodotto da Bristol-Myers Squibb), Jardiance (Boehringer Ingelheim), Xarelto (Johnson & Johnson), Januvia (Merck), Farxiga (AstraZeneca), Entresto (Novartis), Enbrel (Amgen), Imbruvica (AbbVie), Stelara (Janssen) e NovoLog (Novo Nordisk). I farmaci, che trattano diabete, cancro e altre malattie, sono assunti da milioni di anziani americani e costano a Medicare miliardi di dollari all’anno. I Centers for Medicare & Medicaid Services, come evidenziato dal New York Times, hanno selezionato i farmaci attraverso un processo che ha dato priorità a quelli che rappresentano la spesa più alta, che sono sul mercato da anni e che non devono ancora affrontare la concorrenza dei rivali.
Altri farmaci saranno selezionati per la negoziazione dei prezzi nei prossimi anni. La pubblicazione di questo primo elenco ha avuto ampio risalto tra i Democratici, che hanno fatto campagna elettorale con la promessa di ridurre il costo dei farmaci da prescrizione. “Questo è un evento che si preannunciava da tempo“, ha dichiarato Biden, che ha attaccato l’industria farmaceutica per il costo dei farmaci: “Continueremo a contrastare Big Pharma e non ci tireremo indietro“. Invece, Stephen J. Ubl, amministratore delegato della Pharmaceutical Research and Manufacturers of America, ha definito l’annuncio “il risultato di un processo affrettato e incentrato sul guadagno politico a breve termine piuttosto che su ciò che è meglio per i pazienti“. Infatti, ha avvertito che il programma di negoziazione dei prezzi “avrà conseguenze negative significative anche dopo la fine di questa amministrazione“.
IL PIANO DEL GOVERNO USA PER RIDURRE SPESA FARMACEUTICA
L’annuncio di martedì è un passo fondamentale verso queste negoziazioni, che si svolgeranno nei prossimi mesi, con i nuovi prezzi che entreranno in vigore nel 2026. I 10 farmaci selezionati vanno da quelli molto costosi, assunti da un numero molto basso di anziani americani, a quelli più economici, assunti invece da un numero enorme di persone. C’è, ad esempio, il farmaco per la cura del cancro del sangue Imbruvica, che in 12 mesi è stato assunto da 20mila beneficiari di Medicare e ha un prezzo di listino di 17mila dollari al mese. L’anticoagulante Eliquis, assunto da 3,7 milioni di beneficiari, ha un prezzo mensile inferiore a 600 dollari.
Stando a quanto riportato dal New York Times, il programma tanto discusso dovrebbe far risparmiare al governo 98,5 miliardi di dollari in un decennio. Si prevede inoltre che alla fine ridurrà i premi assicurativi e le spese vive per molti anziani americani, anche se l’entità di questi risparmi è ancora da verificare. Alcuni dei risparmi più significativi per i pazienti potrebbero però maturare a partire dal 2028, quando entreranno in vigore i primi prezzi negoziati per i farmaci somministrati in clinica piuttosto che a domicilio. A quel punto, i pazienti che non dispongono di un’assicurazione integrativa vedranno probabilmente diminuire le spese vive per questi farmaci.
SCONTRO TRA BIG PHARMA E GOVERNO USA
Per l’industria farmaceutica il programma di negoziazione porterà a un minor numero di nuovi farmaci, in particolare per le malattie che colpiscono prevalentemente gli anziani, e causerà altre conseguenze indesiderate a danno dei pazienti. I produttori hanno avvertito che il programma li scoraggia dallo sviluppare pillole sintetiche tradizionali, perché questi farmaci possono essere soggetti a negoziazione dei prezzi in tempi relativamente brevi dopo il loro arrivo sul mercato. Sei case farmaceutiche – Astellas Pharma, AstraZeneca, Boehringer Ingelheim, Bristol Myers Squibb, Johnson & Johnson e Merck – hanno portato l’amministrazione Biden in tribunale nel tentativo di bloccare il programma di negoziazione.
Anche il principale gruppo commerciale dell’industria e la Camera di Commercio degli Stati Uniti hanno intentato causa. Ora che l’elenco dei farmaci è pubblico, i produttori hanno tempo fino al 1° ottobre per dichiarare se parteciperanno alle trattative con il governo. Le aziende che si rifiutano di negoziare devono pagare un’ingente imposta di consumo o ritirare tutti i loro prodotti da Medicare e Medicaid, il programma federale-statale che fornisce copertura sanitaria alle persone a basso reddito.