I viaggiatori che vogliono visitare gli USA potrebbero pagare una tassa aggiuntiva: dovrebbe essere pari a 250 dollari, ma l'Italia è esonerata
Molto presto i turisti – e non solo – che arrivano negli USA potrebbero trovarsi a pagare una tassa aggiuntiva pari a 250 dollari per il rilascio del visto, inserita dal presidente Donald Trump nel suo “Big Beautiful Bill” e che è pronta a partire non appena saranno definiti tutti i (numerosi) dettagli rimasti ancora aperti: una tassa che colpirà indiscriminatamente tutti i viaggiatori che raggiungono gli USA senza fini migratori e che – sulla carta – sarà anche probabilmente rimborsabile.
Prima di scoprire gli effettivi dettagli noti sulla nuova tassa per i viaggiatori che raggiungono gli USA, è bene precisare che l’obbiettivo è quello di – ha spiegato un portavoce del Dipartimento per la sicurezza interna all’emittente CNBC – “ripristinare l’integrità del sistema di immigrazione nel nostro paese”, andando a limitare quell’1/2% di viaggiatori all’anno che sfruttano i visti turistici per trasferirsi illegalmente negli States.
Tra le poche informazioni certe che abbiamo sulla nuova tassa imposta negli USA, sappiamo che la sua entità è stata fissata a 250 dollari (circa 214 euro al cambio attuale) e sarà valida fino al prossimo 30 settembre, con la possibilità per il Segretario della Sicurezza Interna di aumentare a suo piacimento la tariffa; mentre resta altrettanto ovvio che la scadenza sarà prorogabile ed è prevista anche una clausola per adeguare la tariffa all’inflazione.
Come funziona la nuova tassa sui turisti che arrivano negli USA: a chi si applica e come si può chiedere il rimborso
Complessivamente, con la nuova tassa il governo federale degli USA stima di poter aumentare notevolmente le entrate indirette e stando alle informazioni attualmente disponibili sappiamo che sarà imposta a tutti i viaggiatori con un visto per non immigrati (turisti, studenti e lavoratori in viaggio); mentre sembrano essere esclusi tutti i paesi – tra i quali l’Italia e buona parte dell’Europa – che aderiscono al programma Visa Waiver che permette di evitare, sotto i 90 giorni di permanenza, la richiesta del visto per entrare negli USA.

Restano, tuttavia, numerose incertezze partendo dall’effettiva attuazione delle nuove tariffe che dovrebbe essere appannaggio del Dipartimento per la sicurezza interna in coordinamento con l’ufficio visti che fa parte di un altro dipartimento; mentre restano altrettanto incerte le eventuali modalità di rimborso: secondo la legge del presidente USA, la facoltà sarà riservata a chiunque rispetti la scadenza e i limiti del visto; ma resta molto complesso e articolato riuscire effettivamente a ottenere un rimborso da un ufficio federale, portando – sicuramente – molti viaggiatori a rinunciare al rimborso.
