Gli Usa sospendono tutte le forniture di armi all’Ucraina, la decisione, arrivata in una delle fasi più delicate del conflitto con la Russia, ha provocato già varie conseguenze e reazioni, soprattutto dai paesi dell‘Unione Europea che stanno mediando per un colloquio telefonico tra Trump e Zelensky, che potrebbe avvenire già domani. Nel frattempo però, come riportato dal Wall Street Journal, la fornitura che doveva arrivare a Kiev è stata bloccata in Polonia, tra gli armamenti presenti, anche missili e munizioni considerate essenziali per il mantenimento degli equilibri delle forze impegnate sul campo.
Il portavoce del Pentagono ha annunciato che la misura fa parte di un ampio piano di revisione strategica che dovrà definire nuove regole in base alle quali verranno stabiliti i paesi ai quali assegnare aiuti militari e cosa verrà inviato.
Molti leader europei hanno interpretato questo segnale come una dimostrazione del distacco annunciato tra gli Usa e l’Europa, avanzando anche dubbi sul futuro della collaborazione, come ha dichiarato il cancelliere tedesco Merz, anticipando quale potrebbe essere lo scenario futuro: “Farò tutto il possibile per mantenere gli Stati Uniti dalla nostra parte, ma devo essere preparato a un minore coinvolgimento americano in Europa“.

Usa blocca armi per l’Ucraina, Von der Leyen: “Chiaro messaggio che ci invita a rafforzare le nostre capacità di difesa”
Anche Ursula Von der Leyen ha reagito alla decisione degli Stati Uniti di bloccare le forniture di armi per l’Ucraina, intervenendo alla conferenza stampa per l’avvio del turno di presidenza del Consiglio Ue della Danimarca ha dichiarato: “L’Europa deve aumentare lo sforzo per il sostegno a Kiev“, aggiungendo: “La decisione degli Usa è un chiaro messaggio e ci invita a rafforzare ulteriormente le nostre capacità di difesa a livello continentale“.
Il primo ministro danese, presente al vertice con la presidente della Commissione ha poi voluto sottolineare: “Ci impegneremo per aiutare l’Ucraina nel percorso di adesione all’Unione Europea, perchè è nostro interesse e di tutti gli Stati membri che l’Ucraina appartenga all’Europa“. Una questione rilanciata anche dal presidente del consiglio Antonio Costa che ha voluto ricordare gli sforzi da parte di Kiev per attuare le riforme necessarie per ottenere l’approvazione, definendolo “Un processo necessario che deve andare avanti anche senza il consenso dell’Ungheria“.