Tulsi Gabbard indaga sull'origine del Covid insieme a Kennedy Jr. e Bhattacharya: nel mirino i biolaboratori finanziati dagli USA e l'ex direttore Fauci
Tulsi Gabbard – oggi a capo dell’intelligence statunitense – ha dichiarato apertamente di voler vederci chiaro sulle origini del Covid e sulla rete di potere che – secondo lei – avrebbe insabbiato la verità per anni: tra le sue priorità, emerge la necessità di indagare su eventuali bugie pronunciate da Anthony Fauci davanti al Senato, menzogne che – se confermate – aprirebbero la strada a un’accusa formale di spergiuro, oggi in fase preliminare.
La controversa decisione dell’ex presidente Joe Biden di concedergli la grazia preventiva lo scorso 20 gennaio – un gesto rarissimo nella storia della presidenza americana – ha sollevato altri dubbi sulla possibilità che le sue testimonianze non fossero del tutto sincere e ha fornito a Gabbard un ulteriore motivo per puntare l’attenzione sulle connessioni tra il NIH, il laboratorio di Wuhan e la cosiddetta“ricerca sul guadagno di funzione”, l’ingegneria virale più pericolosa mai finanziata con fondi pubblici.
L’obiettivo dichiarato è fare piena luce sulle vere origini del Covid e su come e perché sia stato possibile, a detta della direttrice, che il denaro dei contribuenti americani abbia finanziato laboratori che manipolavano virus per renderli più letali, senza una chiara supervisione né responsabilità diretta.
Tulsi Gabbard: il Covid e il legame diretto con Wuhan e i biolaboratori
Secondo Gabbard, il Covid non sarebbe nato da un passaggio accidentale da animale a uomo ma da un esperimento mal gestito in un laboratorio cinese – il famigerato Wuhan Institute of Virology – che riceveva fondi statunitensi tramite circuiti scientifici ora sotto la lente di ingrandimento, ma non è sola in questa battaglia: Jay Bhattacharya (direttore del NIH) e Robert F. Kennedy Jr (oggi segretario dell’HH) sono al lavoro con lei per individuare l’esperimento esatto che avrebbe dato origine alla pandemia.
Una task force che rimescola le carte nella narrativa ufficiale, sfidando la versione sostenuta per anni dalle principali agenzie di intelligence e virologi accademici, secondo cui il Covid avrebbe avuto un’origine naturale: Gabbard insiste invece sul fatto che – al contrario – siano i laboratori di biotecnologia finanziati anche dagli USA (compresi quelli presenti in Ucraina) ad aver portato dato vita al virus che ha messo il mondo in ginocchio.
E mentre Tulsi Gababrd cita documenti ancora visibili sul sito dell’ambasciata americana a Kiev, denuncia una retorica diffamatoria che ha cercato di ridurla al silenzio, accusandola di fare propaganda russa per aver detto ciò che oggi, a suo dire “sta emergendo come verità documentata”. La sua lotta contro le manipolazioni genetiche nei laboratori – secondo lei responsabili non solo del Covid ma anche di possibili future pandemie – ha il suono di un avvertimento: se non si interviene ora, il prossimo virus potrebbe essere già pronto a colpire.