Si continua a discutere in modo piuttosto acceso sulla sospensione – fortemente voluta da Donald Trump e da Elon Musk, incaricato di tagliare sulle spese governative statunitensi che non apportano nessun beneficio al governo – della cosiddetta USAID (ovvero la US Agency for International Developement) che è stata accusata di essere un vero e proprio mezzo di finanziamento per guidare le scelte politiche degli altri paesi anche attraverso la manipolazione del media: tesi che – è bene precisarlo – per ora non trovano ancora delle reali prove a loro sostegno e mentre il dibattito su USAID imperversa, WikiLeaks ha scoperto che forse potrebbe non trattarsi di ipotesi campate per aria.
Prima di arrivare alle effettive scoperte di WikiLeaks su USAID vale la pena precisare che nel frattempo il dibattito si è spostato dagli USA anche all’Ucraina e alla Russia: sono – infatti – parecchi i media indipendenti che si sono uniti tra loro per lanciare un allarme collettivo dalle pagine del Washington Post, sostenendo che senza gli sforzi economici statunitensi rischiano di sparire uno dopo l’altro a causa dell’assenza di finanziamenti.
L’altra faccia della medaglia del ritiro dei finanziamenti di USAID per i media di Russia e Ucraina è – quasi ovviamente – che senza il loro supporto tra le rispettive popolazioni e quelle estere rischiano di sparire integralmente le narrazioni indipendenti sull’eterna guerra in corso tra i due paesi che non seguono le strette linee censorie messe in campo dai rispettivi governi: la conseguenza – denunciano i giornalisti indipendenti russi – è che così facendo non ci saranno più prove reali dei crimini di guerra commessi dal Cremlino, a danno della stessa amministrazione statunitense.
La scoperta di WikiLeaks: i rapporti tra USAID e i media allineati al Partito Democratico statunitense
Tornando al punto da cui siamo partiti in questo articolo, mentre lo scontro sui fondi statunitensi si intensifica a gettare ancora più in ombra le azioni condotte da USAID nel corso degli ultimi anni ci ha pensato anche WikiLeaks: con un post pubblicato su Twitter (che lasciamo in calce a questo articolo) il famoso sito d’inchiesta denuncia il fatto che l’agenzia statunitense avrebbe finanziato con più di 472 milioni di dollari – e passando per una ONG segreta – l’Internews Network che dal conto suo ha lavorato con più di 4mila organi di stampa racimolando un’audience di circa 778 milioni di persone grazie – tra le altre cose – a quasi 5mila ore di trasmissioni televisive.
Fin qui non sembrerebbe quasi esserci nulla di strano, ma a gettare discredito su USAID per questa enorme operazioni c’è il fatto che alla guida di Internews Network sembra esserci Jeanne Bourgault, con un consiglio che vede tra i partecipanti anche il democratico Richard J. Kessler e la moglie del fondatore di NVIDIA Simone Otus Coxe che da decenni finanziano il Partito Democratico statunitense; mentre nel 2023 Internews Network ha lanciato un fondo da 10 milioni di dollari alla Clinton Global Initiative: tutto informazioni che – forse non a caso – sono state prontamente rimosse pochi giorni fa del sito ufficiale di Internews Network.
USAID has pushed nearly half a billion dollars ($472.6m) through a secretive US government financed NGO, “Internews Network” (IN), which has “worked with” 4,291 media outlets, producing in one year 4,799 hours of broadcasts reaching up to 778 million people and “training” over…
— WikiLeaks (@wikileaks) February 8, 2025