Dopo la decisione degli scorsi giorni di raccomandare il vaccino anti covid solo agli over 65 e a coloro che avessero una grave patologia, la FDA esce nuovamente allo scoperto inviando una nuova raccomandazione in merito al siero contro il coronavirus. Ebbene, secondo quanto fatto sapere in queste ore dai media americani, così come si legge sul sito della CBS, la FDA ha chiesto a Pfizer e Moderna, le due principali multinazionali per quanto riguarda il vaccino anti covid, di ampliare le raccomandazioni in merito ai rischi cardiaci causati dallo stesso siero.
Nel dettaglio la FDA ha chiesto che vengano inclusi tutti i maschi che abbiano compiuto almeno i 16 anni, fino ai 25, ampliando quindi la precedente platea a cui erano rivolte le raccomandazioni dei due vaccini Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna).
Il rischio riguarda la possibilità che si sviluppino delle miocarditi ma anche delle pericarditi, che sono delle infiammazioni riguardanti il cuore. In precedenza il rischio era previsto nella fascia di età 18-24 anni per Moderna e 12-17 anni per Pfizer. Nella missiva inviata alle due aziende la Food and drag administration precisa che la richiesta giunge dopo che, nella campagna di vaccinazione 2023-2024, quindi quella di due anni fa, i casi di miocarditi si sono verificati in particolare nella fascia di età 16-25 anni, da qui appunto la decisione di inviare questa richiesta.
VACCINO COVID ED FDA, I DATI SULLE MIOCARDITI
Inoltre viene specificato che in generale il tasso di infiammazioni cardiache è pari ad 8 su un milione di dosi somministrate per tutti gli uomini di età inferiore ai 65 anni, mentre nella fascia di 16-25 anni il tasso di incidenza salirebbe a 38 casi su un milione, quindi quasi quattro volte quello “generale”.
Secondo quanto riferito dai CDC, i Centers for Disease Control and Prevention, i casi di miocardite e pericardite dopo la somministrazione del vaccino anti covid sono rari, precisando inoltre che anche all’insorgere delle due patologie il tutto “tende a risolversi rapidamente” dopo la vaccinazione e che nelle ultime stagioni non era risultato alcun aumento del rischio per la fascia di età compresa fra i 12 e i 39 anni.
La CBS precisa che non è chiara quale sia stata la risposta di Pfizer e Moderna alle nuove indicazioni della Fda, fatto sta che le due aziende avevano “30 giorni di calendario dalla data di questa lettera” per eventualmente confutare la richiesta, mentre la FDA ha spiegato che queste nuove direttive derivano dai risultati di uno studio pubblicato ad ottobre dell’anno scorso, eseguito appunto sulle persone che hanno sviluppato una miocardite dopo il vaccino contro il covid.
VACCINO COVID ED FDA, IL COMMENTO DI NIXON: “ABBIAMO DIRITTO ALLA TRASPARENZA”
Andrew Nixon, portavoce del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani, ha invece commentato che: “Gli americani meritano una trasparenza radicale sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini contro il COVID e la FDA sta mantenendo la promessa di fare proprio questo.
Moderna e Pfizer dovrebbero adottare misure per garantire che le persone siano a conoscenza degli eventi avversi correlati al vaccino contro il COVID che causano miocardite e pericardite”, le sue parole sempre all’emittente americana.
Resta comunque un mistero sul come mai la richiesta della FDA sia comparsa pubblicamente solo un mese dopo l’invio della stessa lettera e come fa notare la CBS sono apparse in concomitanza di una udienza organizzata dalla Commissione per la sicurezza interna e gli affari governativi del Senato, su “come i funzionari sanitari hanno minimizzato e nascosto la miocardite e altri eventi avversi associati ai vaccini contro il COVID-19”.
Fra i testimoni vi era anche Aaron Siri avvocato che ha collaborato con Robert Kennedy, attuale “ministro della salute” degli Stati Uniti e che si è sempre opposto ai vaccini contro il covid, chiedendo alla FDA di ritirarli.