Non è una novità che il Covid sia un virus mutante. Ne sono testimonianza le varianti che si sono susseguite da quando è scoppiata la pandemia. E proprio per questo, fin da subito, circolava scetticismo in merito all’utilità dei vaccini messi in campo soprattutto in un primo momento, poiché erano stati elaborati per colpire solo il ceppo originario. Pensiamo al vaccino monovalente che aveva iniziato ad essere commercializzato da fine dicembre 2020. Proprio questo era stato considerato efficacissimo dall’ex ministro della Salute Speranza, dalle varie virostar che sfilavano in TV e dall’Aifa.
Ora arriva il contrordine dalla Food and Drug Administration (Fda), che ha deciso di ritirarlo in quanto considerato inutile contro Omicron. Continueranno invece ad essere utilizzati i vaccini bivalenti di Moderna e Pfizer lanciati a partire da settembre 2022, miranti a varianti e sottovarianti Omicron BA .4 /5.
Nulla di strano in questo. Se non che, ricordiamo, l’obbligo di green pass fu imposto proprio sui ‘vecchi’ vaccini, spacciati per necessari a combattere il virus e le sue varianti nonostante alla comunità scientifica fosse già nota la loro inutilità di fronte al diffondersi queste ultime.
Vaccini Covid: perchè imposti contro ogni libertà nonostante non funzionassero contro le varianti?
A fronte dei suindicati fatti sorge spontaneo chiedersi come mai, nonostante ai massimi livelli in ambito sanitario fosse già nota l’inefficacia dei ‘vecchi’ vaccini Covid di fronte alle varianti, si procedette spediti in una ‘guerra’ contro i non vaccinati. Non dimentichiamo infatti come molte libertà e molti diritti fossero stati fortemente compressi nei confronti di coloro che avevano scelto di non vaccinarsi.
E in prima linea nella spinta ai vaccini Covid troviamo il virologo Roberto Burioni, di cui è nota la sua dichiarazione: “una delle poche cose che sappiamo è che la terza dose (intendendo con il vecchio vaccino) fornisce protezione anche contro questa variante”. A questa fece eco anche quella di Matteo Bassetti:”(…) questo ciclo vaccinale, che si è aperto con due dosi, si chiude con la terza, quindi finiamo il primo ciclo vaccinale e poi pensiamo, nel 2022, alle dosi di richiamo, che faremo evidentemente con i vaccini nuovi”. E possiamo citare anche il Premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, che si inserì nella propaganda ai vecchi vaccini, insieme anche all’immunologo Sergio Abrignani e al consulente di Speranza Walter Ricciardi. Quest’ultimo in particolare dichiarò: “La terza dose è protettiva contro Omicron e agisce quasi subito dopo la somministrazione.”
La lista potrebbe proseguire, mentre restano aperte le domande.