LA RIFORMA SUI VOTI A SCUOLA E LA RISPOSTA DEL MINISTRO VALDITARA ALLA CRITICA DELLA CGIL
Con la reintroduzione dei giudizi sintetici e il voto di condotta, secondo il sindacato CGIL, la riforma della scuola voluta dal Ministro Giuseppe Valditara intende «punire anziché educare»: con la durissima presa di posizione della federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL (FLC-CGIL) lo scorso 10 gennaio si è innestata una vasta polemica politica contro il Governo Meloni e contro l’ordinanza annunciata dal Ministro in quota Lega sul cambio deciso per i voti tanto alla Scuola Primaria quanto nelle scuole medie.
Passare dai giudizi “descrittivi” (avanzato, intermedio, base, in via di acquisizione) a quelli “sintetici” (ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, insufficiente) alle elementari e al contempo il voto in decimi con tanto di voto di condotta per le medie è considerabile per la CGIL e le opposizioni di Centrosinistra come un regime “sanzionatorio di punizione”, l’esatto opposto ovviamente della visione del Ministro. Intervistato oggi su “Libero Quotidiano”, Valditara entra nel dettaglio dell’ultima ordinanza sottolineando come alla base vi sia la volontà di recuperare una scuola più giusta, trasparente e responsabile. Secondo il Ministro dell’Istruzione e del Merito, tale riforma ha invece una piena finalità «educativa e formativa» in quanto serve a documentare al meglio lo sviluppo di quanto appreso dagli studenti, promuovendo anche «l’autovalutazione dello stesso studente e informando in modo chiaro le famiglie».
COSA CAMBIA SUI VOTI ALLE ELEMENTARI E ALLE MEDIE: “PIÙ TRASPARENZA E RESPONSABILITÀ”
Niente punizione insomma, ma un modo più autentico e chiaro di manifestare l’educazione in classe e l’indicazione di percorso, che poi è quanto dovrebbe sempre riferirsi un voto scolastico: se la CGIL attacca e con essa la sinistra, «significa che siamo sulla buona strada», aggiunge il Ministro Valditara rispondendo a tono alla nota della FLC-CGIL. La riforma sul voto a scuola è nell’interesse dello studente, sottolinea il titolare del MIM, in quanto con i precedenti giudizi descrittivi non si comprendeva bene il dato del voto e così era anche più complesso ipotizzare un percorso di potenziamento per il pieno recupero personalizzato dell’alunno.
La seconda parte della riforma Valditara, oltre appunto alla chiarezza e trasparenza volte al recupero dell’apprendimento, è la piena responsabilizzazione degli studenti: come spiega sempre il Ministro a “Libero”, il ritorno del voto di condotta alle medie – con il 5 che porterebbe alla bocciatura ripetendo l’anno in corso – è una novità importante per rispondere alle numerose testimonianze di bullismo e aggressioni presenti purtroppo nella scuola italiana. Secondo Valditara, come per il Governo, serve reintrodurre nella società di base, partendo dalla scuola, «il principio della responsabilità individuale», ovvero che si risponde per i propri importanti e le proprie scelte, azioni. Anche in questo frangente, ravvisa Valditara, serve sempre evitare derive come quelle ideologiche di una sinistra che «parla di responsabilità della società e mai dell’individuo».
In vista del pieno adeguamento di tutte le scuole entro questo anno scolastico, la nuova riforma punta nel breve ad allargare le maglie delle novità: tra le principali, l’importanza del voto in condotta anche alle scuole superiori, così come l’introduzione delle attività di “cittadinanza solidale”, evitando così che la sanzione per lo studente sospeso sia il rimanere a casa. Secondo il Ministro Valditara, la scuola “nuova” per il bullo e il violento deve procedere attività di lavori socialmente utili presso ospedali, mense, case di riposo o anche all’interno della stessa scuola, «serve far capire il significato della solidarietà e del rispetto».