La risposta del Ministro Valditara al tema posto da Trump nello scontro con UE: “ricordare radici ed identità europea. Così cambiano i programmi scolastici”
LA “RISPOSTA” DEL GOVERNO ALLA CRISI TRA EUROPA E STATI UNITI
Nella settimana prima di Natale, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha annunciato che firmerà i nuovi programmi scolastici per le scuole primarie e secondarie (materna, elementari e media), con numerose novità e alcuni temi che già hanno fatto discutere le opposizioni, le quali accusano il Governo di voler reintrodurre un programma “conservatore” e “arcaico”.
Intervistato da “Il Giornale” nelle ore calde delle tensioni tra Stati Uniti ed Europa per il documento della Casa Bianca che parla di un rischio “cancellazione” per la civiltà europea, è lo stesso titolare del MIM a rispondere sulla vera emergenza che soggiace a polemiche e dispute: per Valditara l’obiettivo di Trump è di stimolare l’Europa a correggere la propria traiettoria, il contrario dell’abbandono. «Chiedono un’Europa forte e capace di competere, avendo consapevolezza della propria identità»: il tema infatti non sarebbe l’attacco all’UE in quanto tale, ma semmai negli Stati Uniti si teme un’Europa “wokista” dove vengono smarriti, e addirittura cancellati in alcuni casi, rimetti culturali e storici della propria tradizione.

Sul fronte educativo e scolastico, l’obiettivo non da oggi ribadito dal Governo Meloni ai propri partner europei è quello – tra gli altri temi – di rimette al centro dei programmi scolastici «la storia europea e i valori dell’Occidente». La difesa della tradizione innovativa europea determina giocoforza la salvaguardia di democrazie e libertà, entrambe nate nel pensiero occidentale: se invece si passa il tempo a tentare di «cancellare la dimensione binaria della sessualità», ecco che si relativizza tutto e si rischia di rimuovere le radici reali della nostra civiltà.
COME CAMBIERANNO I NUOVI PROGRAMMI SCOLASTICI: L’ANNUNCIO DI VALDITARA
In attesa di capire come realmente verranno modificati i programmi scolastici dai prossimi anni, il Ministro Valditara anticipa ai colleghi del “Giornale” il fatto che occorrerà porre più cura agli eventi della contemporaneità e alle origini fondanti della nostra civiltà: il rischio è infatti che si conosca benissimo come vivevano gli animali preistorici dall’altra parte del mondo, “scordando” invece come la nostra storia accumuna Roma, Atene e Gerusalemme.
Serve una vera «rivoluzione culturale» per far ripartire la scuola del futuro, evitando che le prossime generazioni coltivino la dimenticanza delle proprie origini: smettere di credere nei propri valori rischia di portare al collasso la propria stessa missione nel mono, denuncia il titolare dell’Istruzione. Con un monito su tutti: studiare l’Occidente non vuol dire affatto non occuparsi delle altre culture, ma al contrario riconoscere come tematiche circa diritti, democrazia e libertà sono nati e generati qui in Europa
Senza preservarli con cura, il rischio è che saranno dimenticati e poi cancellati: Valditara non invita ad un programma “nazionalista”, ma solo a recuperare la propria identità all’interno di un contesto, quello europeo, nato sulle origini di cristianesimo ed umanesimo. Occorre insomma ripartire dalle priorità, in quanto all’uscita dalle medie con le superiori alle porte i ragazzi italiani devono aver ben compreso che «la nostra civiltà nasce da Atene, da Roma e dal cristianesimo», fino ad arrivare all’illuminismo umanista moderno.
