Davvero un po’ strana e per certi versi tutta da decifrare questa vista del vicepresidente Usa J.D. Vance a Roma, neppure 24 ore dopo il viaggio-lampo della Meloni a Washington, tanto che i due alla fine si sono visti due volte praticamente nello stesso giorno.
Una visita evidentemente organizzata prima della trasferta americana della premier, ma che si è risolta in un rinnovata verifica tra i vertici di due Paesi che in questo momento giocano partite difficili e su diversi tavoli.
Dazi, Ucraina e rapporti bilaterali sono stati ovviamente ripresi nei comunicati ufficiali, ma è difficile capire se dietro i sorrisi e la scontata cordialità non ci sia qualcosa di più della consueta cortesia diplomatica. Alcune frasi un po’ sibilline di Vance lascerebbero infatti pensare che si sia in vista di importanti novità per il conflitto in Ucraina, visti anche gli incontri che esponenti di punta dell’amministrazione Trump (si pensi al colloquio di Rubio all’Eliseo) stanno avendo con i più importanti partner occidentali.
C’è la sensazione che possibili accordi in Ucraina possano essere imminenti ed ogni parola va quindi ponderata bene, così come importante è la posizione di Vance, l’unico che quel mattacchione di Trump non potrà mai silurare perché – come lui – eletto per quattro anni alla Casa Bianca.
Pochi ci pensano, ma mentre Trump potrebbe infatti cacciare qualsiasi ministro o collaboratore senza neppure interpellarlo, J.D. Vance è destinato a durare, inamovibile per almeno quattro anni e – nel caso che Trump per qualche motivo dovesse lasciare – ne prenderebbe automaticamente il posto.
Vance è una pedina importante, quindi, ma è anche un cattolico ed è per questo che l’appuntamento di Pasqua a Roma assume anche connotati inediti nella difficile partita in corso tra l’amministrazione americana e il Vaticano, con papa Francesco che non nasconde spesso molte riserve sulle politiche Usa.
Il vicepresidente (che oggi incontrerà il segretario di Stato Vaticano Parolin e forse anche lo stesso papa Francesco) potrebbe quindi puntare anche ad una politica di disgelo verso oltre Tevere, dove intanto si è recato ieri pomeriggio partecipando alle funzioni del Venerdì Santo.
Turismo, politica colloqui: una Pasqua romana che per Vance e la sua famiglia non è solo una parentesi turistica, ma anche un week-end decisamente impegnativo.
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