Vanessa, zia della piccola Elena Del Pozzo, ha parlato ai microfoni di “Quarto Grado”, trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero. La donna ha fornito la sua personale testimonianza circa Martina Patti: “Lei è sempre stata un tipo strano, distaccata nei miei confronti, senza motivo. Considerate che io sono un medico e lei studia Scienze infermieristiche, quindi io la aiutavo a studiare ogni materia. Le ho dato tutto l’amore che potevo, ma lei era sempre distaccata. Era sempre invidiosa, non sopportava nulla. Le avevo dato anche la mia tesi di laurea, suggerendole di cambiarla un po’. Non si è mai affezionata a me”.
Secondo Vanessa Del Pozzo, Martina Patti “non sopportava Elena: l’avevo battezzata io, aveva il cognome di mio fratello, era affezionata a noi. Lei se ne andava alle serate, aveva questo nuovo ragazzo… Magari lui l’ha lasciata e lei ha avuto un attacco di rabbia nei confronti di Elena, ma questa è una mia ipotesi… Devo anche dire che con la bambina era affettuosa e aveva pazienza, ma c’erano episodi strani, come quello in cui Elena aveva spaccato il cancelletto e Martina l’ha ammazzata di botte: ho ancora la foto della gamba”.
VANESSA, ZIA DI ELENA DEL POZZO: “MI PENTO DI NON AVER DENUNCIATO MARTINA PATTI”
Nessuno, però, ha denunciato la violenza subita per mano materna da Elena Del Pozzo: “Inizialmente lo volevamo fare – ha spiegato la zia –, ma non ci siamo mai riusciti, in quanto credevamo che non avrebbe fatto niente nessuno. Ora però mi sento in colpa. L’omicidio? Io pensavo che non fosse stata Martina, in quanto ritenevo che fosse una vendetta correlata al caso di mio fratello. In più Martina Patti aveva affermato che questi presunti tre uomini incappucciati le avevano detto: ‘A tua figlia la trovi morta’. Lei evidentemente voleva incolpare mio fratello della morte della bambina”.
Anche Alessandro, il papà di Elena Del Pozzo, “considerava impossibile che fosse stata Martina a uccidere la figlia. Io ho un tatuaggio con su scritto ‘Bubu’: era il nomignolo che ci scambiavamo io e lei. Elena l’ho sempre incisa sulla mia pelle”.