Variante al Pgt di Milano, semaforo verde da Confindustria Assoimmobiliare: "Occasione di riforma". Ma chiede regole chiare e tempi certi al Comune

VARIANTE PGT MILANO, CONFINDUSTRIA ASSOIMMOBILIARE SOSTIENE L’INIZIATIVA

La Variante al PGT di Milano prende forma: l’avvio, da parte della Giunta comunale, del procedimento per aggiornare le norme che regolano lo sviluppo urbanistico è stato accolto positivamente da Confindustria Assoimmobiliare, che ha espresso interesse per l’iniziativa.



Si tratta di strumenti urbanistici che hanno un’influenza diretta su come si costruisce, si ristruttura o si pianifica lo sviluppo del territorio; perciò, la riforma del Piano di Governo del Territorio (PGT) di Milano rappresenta un’occasione, per l’associazione di operatori e investitori del settore immobiliare, per riordinare il quadro urbanistico, snellire le procedure per chi intende intervenire sul territorio e facilitare gli interventi di recupero e miglioramento dell’edilizia esistente.



Veduta panoramica dei grattacieli di Porta Nuova al tramonto dalla terrazza del Duomo, Milano 6 Giugno 2024. ANSA/ MATTEO CORNER

L’auspicio di Guido Inzaghi, a capo del Tavolo Urbanistica di Confindustria Assoimmobiliare, è che il nuovo PGT stabilisca regole chiare e proporzionate, senza eccessivi vincoli, e tempi certi per la gestione delle pratiche edilizie, che attualmente subiscono forti ritardi.

LE RICHIESTE DI CONFINDUSTRIA ASSOIMMOBILIARE

L’associazione evidenzia anche alcune difficoltà e criticità attuali che giustificano le richieste avanzate: molti progetti edilizi sono bloccati a causa di tempi burocratici troppo lunghi e gli uffici del Comune di Milano sembrano sotto organico. Per questo si invita il Comune meneghino a potenziare gli uffici tecnici, così da smaltire le pratiche arretrate, favorire un’amministrazione più efficiente e rilanciare la competitività urbana.



Non manca un focus, da parte di Confindustria Assoimmobiliare, sull’Edilizia Residenziale Sociale (ERS): si chiedono norme non demagogiche — cioè non ideologiche o populiste — ma sostenibili, quindi realizzabili economicamente, senza rendere impossibili gli investimenti nel settore.

L’associazione, guidata dal presidente Davide Albertini Petroni, è comunque pronta a fare la propria parte e a fornire il proprio contributo: si dichiara infatti disponibile a collaborare con le istituzioni e a mettere a disposizione competenze ed esperienze per contribuire alla redazione di un sistema normativo più equo e funzionale allo sviluppo della città.

GLI OBIETTIVI DELLA VARIANTE NORMATIVA AL PGT

Il Comune di Milano ha annunciato ieri l’avvio di un nuovo percorso di revisione di parte del Piano di Governo del Territorio (PGT), fissando tre grandi obiettivi: migliorare la qualità dello spazio urbano, rendendo la città più vivibile e sostenibile, con attenzione all’estetica, al verde, alla sicurezza e ai servizi; rafforzare la regia pubblica, aumentando il controllo e l’indirizzo da parte del Comune sugli interventi di riqualificazione urbana, evitando decisioni lasciate solo ai privati; limitare gli automatismi nelle deroghe alle norme morfologiche, valutando i casi singolarmente per evitare effetti disordinati o incoerenti sul tessuto urbano.

Con la delibera si apre dunque formalmente il procedimento di variante parziale al PGT. In particolare, saranno riviste le norme morfologiche che definiscono forme e caratteri edilizi, nonché la disciplina dei cortili — per evitare interpretazioni variabili — e la perequazione dei diritti edificatori.

Per quanto riguarda l’Edilizia Residenziale Sociale (ERS), si punta a un ripensamento del concetto di social housing, precisando meglio quali tipi di abitazioni rientrino effettivamente in questa categoria. Contestualmente, è stato revocato l’iter della variante generale al PGT avviato due anni fa.

Per la vicesindaca Anna Scavuzzo, delegata alla Rigenerazione urbana, l’obiettivo è ripristinare efficienza e chiarezza nelle regole edilizie, sottolineando però l’importanza del coinvolgimento di cittadini, operatori ed esperti: ci sarà quindi un confronto aperto alla città, per individuare un equilibrio sostenibile tra esigenze ambientali, sociali ed economiche.