I vaccini anti Covid sviluppati da Pfizer, Moderna e Johnson & Johnson sono efficaci anche contro le varianti. Ad affermarlo Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema) in audizione alla commissione Sanità dell’Europarlamento. Dai primi studi eseguito è emerso che i vaccini a mRna, quindi a Rna messaggero, di Moderna e Pfizer hanno «hanno un’ottima efficacia contro le nuove varianti del Covid». Inoltre, ha aggiunto che «allo stesso modo, anche il Johnson&Johnson è risultato efficace». A proposito del vaccino AstraZeneca, ha spiegato che «è risultato invece non efficace contro la variante sudafricana», ma precisando che è quanto emerso solo da un piccolo studio su 2mila casi.
Per questo motivo consiglia di attendere «studi più ampi» per avere un quadro più completo e dettagliato. Cavaleri ha annunciato anche che si sta lavorando «all’approvazione di ulteriori siti di produzione» del vaccino AstraZeneca così da aumentare sensibilmente la capacità produttiva di dosi nell’Unione europea.
MODERNA LAVORA A NUOVA “VERSIONE” VACCINO
Già il 25 gennaio l’azienda Moderna aveva annunciato che il vaccino, dopo diversi test, era risultato efficace anche contro le varianti emerse nel Regno Unito e in Sudafrica. Inoltre, aveva anticipato che sarebbe stata provata una dose aggiuntiva di richiamo del suo vaccino proprio per studiare la capacità di aumentare ulteriormente la risposta immunitaria contro le varianti. Quindi, le dosi da usare, una volta conclusa questa sperimentazione, potrebbero diventare tre. Nelle ultime ore, invece, Moderna ha annunciato di aver avviato i test su una versione di nuova generazione del suo vaccino contro il Covid-19 che, a differenza di quella precedente, può essere conservata in un comune frigorifero. Invece Pfizer, che ha sviluppato il vaccino con BioNTech, aveva annunciato ancor prima che negli studi preliminari il composto risultava efficace contro le varianti ed è in grado di proteggere gli immunizzati da altre 15 varianti contro cui l’azienda ha testato in precedenza il siero.