Vasco Rossi è tra le vittime della maxi truffa dei “diamanti dei vip”. Dal 2009, il rocker aveva investito la notevole cifra di due milioni e mezzo di euro in diamanti, scoprendo la truffa soltanto dopo averli fatti valutare. Il valore di quelle pietre acquistate così a caro prezzo era infatti drasticamente più basso, appena 360mila euro. Vasco Rossi ha così presentato denuncia nel 2019, dopo che altri vip erano usciti allo scoperto raccontando la truffa subita, portata a termine con il medesimo copione.
A La Repubblica ha raccontato nel dettaglio la storia dei “diamanti dei vip” e il motivo per cui è caduto nella truffa. A convincere il cantante sarebbero stati dei funzionari e il direttore di una banca di Verona e una filiale di Zocca, la sua città. “Ci si sente a casa e al sicuro tra persone che si rispettano e aiutano” ha osservato con amarezza il rocker. Le persone coinvolte nella truffa gli avrebbero prospettato “ottime opportunità di guadagni”, come si legge dalla sua testimonianza, investendo in diamanti tramite una società specializzata. Convinto della bontà dell’operazione, Vasco Rossi aveva effettuato il primo investimento il 17 luglio 2009, versando più di un milione di euro per acquistare 54 diamanti.
Vasco Rossi vittima della truffa dei diamanti, “li valutarono 360mila euro”
La truffa non si era però fermata con la prima operazione. Come spiega a La Repubblica, Vasco Rossi aveva sentito i referenti della banca ed era stato rassicurato sul fatto che l’investimento stesse procedendo bene. A quel punto, il Komandante aveva deciso di aggiungere 500mila euro nel febbraio 2010 per acquistare altri 27 diamanti. Sempre in contatto con la banca, il 14 ottobre 2010 Vasco Rossi aveva aumentato l’importo dell’investimento con un ulteriore milione di euro, destinato a comprare altre 47 pietre preziose.
Nel 2019 arrivano le prime testimonianze, alcune dei quali provenienti da altri vip come lui. È in questo momento che Vasco Rossi fa valutare i preziosi da lui acquistati e, nella querela affidata alle forze dell’ordine, si legge che si tratta di “una valutazione di 360mila euro, a fronte di un importo complessivo investito di 2.563.981 euro, che a detta dell’andamento di mercato richiamato dal personale della Bpv veniva indicato ad ottobre 2016 in 3.268.420 euro”. Per questa truffa dei “diamanti dei vip”, nel luglio 2020 è stato arrestato per autoriciclaggio Maurizio Sacchi, titolare di una società impegnata nel settore della promozione di vendita di diamanti. L’anno precedente, le indagini avevano portato al sequestro di oltre 700 milioni.