LA CHIESA CONFERMA IL DIVIETO DI “SBATTEZZARSI”: LA NOTA DEL DICASTERO IN VATICANO
Potrà sembrare forse un po’ fuori tema e fuori periodo storico la scelta del Vaticano di una nota esplicativa nei giorni della Santa Pasqua per affrontare il tema del Battesimo: eppure è proprio in quel ribadire che «è impossibile cancellarsi dal Battesimo» che in realtà si fa piena vicinanza tra le norme del Diritto Canonico e il messaggio di fede che dall’alba dei tempi il Signore infonde e testimonia nel cuore dell’umanità.
Nell’ultimo decennio in Italia e non solo le richieste di “sbattezzo” sono cresciute nelle Diocesi e nelle parrocchie: il motivo è semplice, chi è stato battezzato da piccolo e da adulto invece decide di non seguire più la fede cristiana, vuole mettere fine a livello anche formale a quella “origine”, chiedendo la cancellazione dal registro dei Battesimi nella Chiesa Cattolica. Ebbene, la nota esplicativa prodotta dal Dicastero per i Testi Legislativi in Vaticano sottolinea come in realtà è possibile fare tutto, ma non cancellarsi dal Registro di Battesimo.
Il motivo è altrettanto semplice anche se sta generando non poche polemiche nel mondo dell’ateismo secolarista, o anche nel semplice sentito dire dell’opinione pubblica: a chi chiede di potersi sbattezzare la Chiesa non ha problemi a considerarla una semplice scelta personale liberissima e legittima, solo che la cancellazione dal registro viene del tutto impedita. «Per la Chiesa la ricezione del Battesimo è un “fatto” storico fondamentale», si legge nella nota diffusa dalla Santa Sede.
Cristo e l’amore per i propri figli, che si configura nel Sacro Battesimo, non può essere cancellato: da tale sacramento discendono tutti gli altri della fede cattolica (dalla cresima al matrimonio), e per questo motivo è essenziale accertare che sia stato amministrato o meno, «ma resta impossibile cancellare o modificare i dati iscritti nel Registro» a meno che non vi siano stati errori formali di trascrizione. Tale registro, spiegano i responsabili del Dicastero che hanno firmato la nota in data 7 aprile – l’arcivescovo Iannone e il vescovo Arrieta – rappresenta per la Chiesa il vero riscontro oggettivo di tutte le azioni sacramentali e non può essere stralciato.
L’ESSERE FIGLI NON SI PUÒ CANCELLARE MA NON PRECLUDE LA LIBERTÀ PERSONALE
È la stessa nota del Vaticano a ribadire la piena illimitatezza della libertà del singolo: tutti i Sacramenti non limitano tale libertà, per cui ognuno è del tutto libero di rinnegare o abbandonare la propria Chiesa, in qualsiasi momento. Il punto però della questione è un altro: esattamente come è impossibile “cancellare” il proprio essere figlio di un padre e di una madre, la Chiesa con questa nuova nota esplicativa ha provato a mettere ordine per tutte le richieste giunte in questi ultimi decenni di “sbattezzarsi”, ovvero di togliersi dal registro del Battesimo.
Il primo e più importante Sacramento della fede cristiana è il riconoscimento dell’essere figli: la scelta normalmente compiuta da genitori per i propri figli, ma che può essere imbracciata da chiunque e in qualsiasi età dopo la conversione in Cristo, non può essere cancellata con un atto formale. Può rimanere la liberissima volontà di abbandonare tutto, la Chiesa, le comunità, la propria fede, è possibile rinnegare le scelte fatte dai genitori sulla propria religione, è possibile davvero tutto.
Ma non si può per questo “fare finta” che quel Battesimo non vi sia mai stato: se infatti la persona ha giustamente tutta la libertà di aderire o meno alla fede cristiana – Gesù è stato il primo nei Vangeli ad insistere sull’assoluta libertà donata all’uomo di seguire il Signore o rifiutarlo – non per questo, secondo la Chiesa, Dio abbandona l’uomo. Quel legame resta inscindibile, nel segno della libertà personale ma anche in quella del Signore che resta sempre accanto al cuore dell’uomo in quanto lo ama come figlio.
Come ha spiegato Papa Francesco nell’omelia dello scorso 7 gennaio 2025, in occasione del Battesimo del Signore celebrato in Cappella Sistina con la cerimonia di alcuni bambini battezzati, la libertà del singolo resta a fianco della libertà di Dio di amare i propri figli. Il Battesimo, spiegava Bergoglio, «ci ha resi a nostra volta figli di Dio, perché il Battesimo ci fa figli di Dio». E questo nulla lo può cancellare: si può rinnegare, ma non eliminare.