Il Cremlino ha espresso gratitudine verso l’offerta avanzata dal Vaticano di ospitare i possibili negoziati di pace tra Russia e Ucraina, mentre il presidente statunitense Donald Trump ha caldamente accolto l’ipotesi definendola “una grande idea” che potrebbe attribuire un significato ancora più importante ai colloqui tra le due nazioni impegnate nel lungo conflitto che si protrae ormai da oltre tre anni, anche se, al momento, non è stata ancora presa alcuna decisione definitiva in merito alla scelta della sede dove potrebbero svolgersi i futuri incontri diplomatici tra Mosca e Kiev, con altre location come Svizzera e Turchia che restano comunque sul tavolo delle possibilità da considerare attentamente nelle prossime settimane.
Nel frattempo, cresce l’ottimismo sulla possibilità di giungere a un cessate il fuoco dopo oltre mille giorni di conflitto; secondo quanto riferito ai giornalisti dal portavoce presidenziale russo Dmitrij Peskov, Mosca è perfettamente consapevole dell’iniziativa promossa da Papa Leone XIV ed esprime sincera riconoscenza verso chiunque si dimostri disponibile a contribuire concretamente al processo di pacificazione, un aspetto che ribadisce un’inedita apertura del Cremlino verso il dialogo diplomatico dopo mesi di stallo nelle trattative e di intensificazione delle operazioni militari sul fronte orientale ucraino.
“La parte russa è sinceramente grata a tutti coloro che sono disposti a dare il loro contributo costruttivo alla risoluzione del conflitto” ha dichiarato il portavoce presidenziale in una comunicazione ufficiale ripresa dall’agenzia Tass, aggiungendo, ad ogni modo, che al momento non è possibile indicare con precisione dove potrebbero svolgersi i futuri negoziati tra le delegazioni dei due Paesi; l’intervento di Peskov arriva in un momento particolarmente delicato del conflitto, in seguito all’intensa attività diplomatica avviata dalla nuova amministrazione Trump dopo le recenti conversazioni telefoniche che il presidente statunitense ha intrattenuto separatamente sia con Vladimir Putin che con Volodymyr Zelensky, annunciando subito dopo che Russia e Ucraina apriranno immediatamente ai negoziati finalizzati a raggiungere un accordo per interrompere le ostilità.
Vaticano protagonista nei negoziati Russia-Ucraina: Trump sostiene l’iniziativa papale
Il presidente statunitense ha rimarcato come la proposta di tenere i negoziati di pace presso la Santa Sede potrebbe rappresentare un atto simbolico di fondamentale importanza capace di attenuare le forti tensioni esistenti tra le parti in conflitto, e insistendo sul fatto che ci sia “un’enorme amarezza, e una grande rabbia”, ma svolgere i negoziati in Vaticano potrebbe essere la soluzione per stemperare questi sentimenti, rivelando così la sua preferenza per la soluzione proposta da Papa Leone XIV rispetto alle alternative svizzera e turca menzionate da Zelensky nelle sue recenti dichiarazioni.
Le parole di Trump arrivano dopo il lungo colloquio telefonico di circa due ore avuto con Putin, durante il quale il leader statunitense ha esortato il suo omologo russo a partecipare personalmente ai negoziati e a porre fine a quello che ha definito senza mezzi termini “un bagno di sangue”, manifestando, allo stesso tempo, la convinzione che anche il presidente russo sia ormai stanco del prolungarsi delle ostilità.
“Penso che ne abbia avuto abbastanza” ha affermato Trump riferendosi a Putin, lasciando intravedere un possibile cambiamento di rotta nella posizione del Cremlino che fino a poche settimane fa sembrava ancora determinato a proseguire le operazioni militari fino al raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati; il presidente americano ha però anche avvertito che gli Stati Uniti sono pronti a ritirarsi dal ruolo di mediatori qualora non si registrino progressi concreti nelle trattative, ricordando che “era una questione europea e avrebbe dovuto restare tale”, parole che riflettono la sua visione secondo cui Washington non dovrebbe essere coinvolta in maniera eccessiva nelle dinamiche del vecchio continente.
Nonostante queste precisazioni, l’amministrazione Trump sembra comunque fortemente impegnata a facilitare il dialogo tra Russia e Ucraina, considerando la proposta vaticana come un’opportunità preziosa per creare le condizioni ideali affinché i negoziati possano svolgersi in un’atmosfera di maggiore distensione, contribuendo così a superare le profonde diffidenze reciproche che hanno finora impedito qualsiasi progresso verso la pace.