“La vernice bianca è razzista”. Parte da questo concetto “How Norway made the world whiter”, un programma dell’Università di Bergen che si propone di studiare “un’innovazione norvegese, il biossido di titanio pigmentato bianco, attraverso una lente storica, estetica e critica, concentrandosi su come il pigmento abbia trasformato le superfici nell’arte, nell’architettura e nel design“.
L’iniziativa, recita l’illustrazione del progetto, pubblicata sul quotidiano “La Verità”, si pone l’obiettivo di “indagare criticamente e visivamente le precondizioni culturali ed estetiche di una parte complessa e inesplorata della storia della tecnologia e dell’innovazione che ha reso il mondo più bianco. Sebbene la Norvegia non sia una potenza coloniale tradizionale, esso mostrerà come il Paese abbia svolto un ruolo di leader a livello globale nell’affermare il bianco come colore superiore”. E, aggiungiamo noi, come la vernice bianca possa essere considerata – per questo – razzista.
“VERNICE BIANCA È RAZZISTA, HA SPIANATO LA STRADA A SOTTOCULTURE”
La professoressa Ingrid Halland ha fornito una spiegazione ulteriore di tale iniziativa, asserendo che essa non riguarda da vicino gli atteggiamenti razzisti di oggi, bensì il contesto storico. Qualche tempo fa, infatti, la stessa Halland e l’artista Marte Johnslien avevano richiamato la letteratura, che sostiene come “le stanze con pareti dipinte con vernice bianca siano un luogo fondamentale per il pensiero razziale”, e come “la preferenza degli architetti per le superfici dipinte di bianco abbia spianato la strada a culture razzismo e supremazia bianca”.
A finanziare questa ricerca è il Research council of Norway, un’agenzia governativa, che ha destinato ad essa 12 milioni di corone svedesi, pari a circa 1,2 milioni di dollari. Inoltre, scrive “La Verità”, lo studio “è sponsorizzato anche da due delle principali aziende che hanno contribuito alla prevalenza della vernice bianca al titanio nel Paese nordico: Titania A/S, che estrae minerali da utilizzare in prodotti a base di titanio, e Kronos Titan, che produce il pigmento di biossido di titanio”.