Tra i finalisti al Premio Strega c’è anche Veronica Raimo, con il romanzo “Niente di vero”. La scrittrice è nata a Roma nel 1978 e ha già un’esperienza di tutto rispetto nel mondo della letteratura. La sua è una famiglia dedita al mondo dell’arte e della scrittura: è infatti sorella dello scrittore Christian Raimo. Si è laureata in Lettere con una tesi sul cinema della Germania divisa e ha vissuto a Berlino come ricercatrice presso l’Università Humboldt. Ha lavorato come traduttrice dall’inglese per varie case editrici, pubblicando nel 2007 il suo primo romanzo, “Il dolore secondo Matteo”. A questo hanno fatto seguito altri romanzi, racconti e non solo.
Insieme a Marco Bellocchio e a Stefano Rulli, la scrittrice nel 2012 ha scritto la sceneggiatura di “Bella addormentata” con regia dello stesso Bellocchio, candidata ai Nastri d’argento 2013. Ha inoltre collaborato con vari periodi e quotidiani come Rolling Stone, Repubblica XL, il Corriere della Sera e così via. Nel 2022 ha pubblicato il romanzo “Niente di vero”, candidato alla finale del Premio Strega.
“Niente di vero” candidato alla finale del Premio Strega
A presentare “Niente di Vero” al Premio Strega è stato Domenico Procacci: “Sono un Amico della domenica da diversi anni ma è la prima volta che decido di presentare un romanzo al Premio Strega. Lo faccio perché me ne sono innamorato prima da lettore e poi da produttore. Veronica Raimo ha un talento prezioso, scrive di cose serie, profonde, talvolta sconcertanti, con uno stile ironico e brillante. Niente di vero è uno spaccato tagliente di una famiglia italiana che ci somiglia, in cui la voce narrante smonta continuamente gli aspetti più canonici dello stare insieme per diritto di sangue, così come demolisce ogni retorica consolatoria, con una scrittura libera, spudorata e irresistibile. I personaggi del romanzo si muovono in un contesto in continua mutazione, come l’appartamento in cui vivono dove nascono pareti e stanze dove non ci sarebbe spazio neanche per un mobile. Sono caratteri forti, ben delineati, capaci di rimanerti addosso per molto tempo dopo la fine della lettura”.
“Quando in una famiglia nasce uno scrittore” dice Veronica Raimo all’inizio del libro, sarà proprio lo scrittore a “fare una brutta fine nel tentativo di uccidere madri, padri e fratelli, per poi ritrovarseli inesorabilmente vivi”. Il suo romanzo moderno ha ottenuto i favori della critica: ora per lei c’è una finale importantissima.