Citando l’atomica di Hiroshima , Donald Trump non si è certo smentito in fatto di galateo geopolitico. Ma sbagliano quelli che lo hanno subito accusato di aver sganciato al vertice NATO una bomba più grossa di quella del 6 agosto 1945 oppure di quelle che cinque giorni fa hanno devastato il sito nucleare iraniano di Fordow .
Le due bombe nucleari sganciate sul Giappone troncarono per davvero la Seconda guerra mondiale. Costarono senza ombra di dubbio 150mila morti civili: furono le ultime di un bilancio spaventoso, che è stato stimato in almeno 80 milioni di vite perse – di cui più della metà non militari – in poco meno di 2.200 giorni di conflitto planetario. Ma senza quei terribili colpi di maglio il Giappone non si sarebbe mai arreso.
I samurai che circondavano l’imperatore avrebbero trasformato in kamikaze l’intera popolazione. E gli USA avevano già sperimentato a Okinawa cosa avrebbe significato replicare in Giappone l’invasione dell’Europa.
I generali americani avevano già pianificato uno sbarco-replica di quello in Normandia per l’ottobre 1945 e un secondo nel marzo 1946, ma la previsione di perdite umane a stelle e strisce – fino a mezzo milione – era chiaramente intollerabile per il presidente “dem” Harry Truman (a capo della maggior liberaldemocrazia occidentale).
Truman, quindi, non ebbe esitazioni quando Robert Oppenheimer testò con successo la bomba nel deserto: ordinò subito il suo uso sul Giappone. E vi sono pochi dubbi che il suo predecessore Franklin Delano Roosevelt avrebbe fatto lo stesso: il “Progetto Manhattan” lo aveva deciso lui, come aveva deciso lui di rispondere fino in fondo a Pearl Harbor sul fronte del Pacifico, così come aveva deciso di impegnare gli Usa nella liberazione dell’Europa dal nazismo, contenendo l’avanzata dello stalinismo sovietico. Ed era lo stesso presidente che aveva tirato fuori gli USA dalla loro peggior depressione economica.
FDR è stato verosimilmente il presidente americano che più di ogni altro ha plasmato la storia mondiale dal pieno della “guerra dei trent’anni” (1914-1945) fino ad oggi. Avendo come obiettivo strategico un “ordine mondiale” e facendo leva sul nuovo primato americano maturato nel suicidio europeo, in contrapposizione alle autocrazie emergenti della Russia sovietica e della Cina maoista.
Trump ha detto ieri che lui, nell’estate di ottant’anni fa, si sarebbe comportato esattamente come i suoi predecessori alla Casa Bianca. E che nell’estate 2025, il presidente americano in carica non sta facendo niente di diverso da quello che hanno fatto la gran parte dei suoi predecessori.
Senza dimenticare che Truman (rieletto dagli americani nel 1948) rimosse in un attimo il generale Douglas MacArthur, che aveva raccolto la resa del Giappone, ma aveva poi pensato a nuovi bombardamenti atomici nella di Corea , di fatto guerra contro Cina e URSS.
A proposito: la guerra di Corea si concluse con un “cessate il fuoco” tuttora in vigore dal 1953. La Corea del Sud – allora distrutta – è oggi una democrazia di mercato all’avanguardia nell’area OCSE. In margine al vertice dell’Aja si sono rafforzate le attese che la guerra russo-ucraina possa “cessare” entro l’estate sullo stesso schema.
Nel caso, certamente sarà difficile accusare Trump di non avere dalla sua i suggerimenti della storia di un Paese per eccellenza pragmatico. Lezioni che sono spesso scomode e quindi possono non piacere: anzitutto a chi deve farci via via i conti. Ma certamente non possono essere liquidate come bizzarrie inqualificabili.
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