Secondo uno studio cinese il Viagra potrebbe aiutare a combattere l'osteoporosi: sembra stimolare la produzione di cellule per la rigenerazione ossea
Secondo un recente studio il Viagra – la famosa “pillola blu” prodotta e commercializzata da Pfizer per combattere la disfunzione erettile – potrebbe essere un ottimo ed efficiente alleato per combattere anche l’osteoporosi e, più in generale, i vari problemi ossei che tendono a insorgere con il passare dell’età, aprendo potenzialmente le porte a un nuovo trattamento che non richiederebbe neppure nuove, lunghe e complesse approvazioni da parte degli organi di controllo farmacologici.
Prima di arrivare allo studio sul Viagra e sui suoi potenziali effetti contro l’osteoporosi, è utile ricordare che il farmaco venne messo in commercio la prima volta negli anni ’80: il principio attivo alla base è legato alla molecola chiamata citrato di sildenafil e anche se la prima commercializzazione lo vedeva impiegato come farmaco contro un ampio pool di problemi cardiaci, a oggi è tra i farmaci più utilizzati per combattere la disfunzione erettile; mentre viene spesso utilizzato anche per combattere l’ipertensione polmonare.
Ad di là dell’effetto – per così dire – “ricreativo” del Viagra, recentemente uno studio ha ipotizzato che potrebbe essere anche un ottimo alleato per prevenire la demenza senile e l’Alzheimer: un dato, quest’ultimo, che però va ancora confermato visto che è stato ottenuto confrontando un campione di uomini che aveva avuto una prescrizione di Viagra per la disfunzione erettile e un altro campione trattato – per la medesima problematica – con farmaci differenti; scoprendo però che il primo pool aveva un rischio del 18% minore di contrarre l’Alzheimer.
Lo studio sul Viagra e l’osteoporosi: “Stimola le cellule ossee, prevedendo le fratture tipiche dell’invecchiamento”
Insomma, pur essendosi guadagnato una fama per certi versi poco lusinghiera, oggi il Viagra sembra essere un farmaco potenzialmente impiegabile per trattare diverse malattie e problematiche anche parecchio differenti tra loro e il nuovo studio – condotto dall’Università di Pechino e dai dottori Menglong Hu e Likun Wu – sembra confermare proprio questa ipotesi, estendendo il campo applicativo fino all’osteoporosi.

Secondo i ricercatori, infatti, il Viagra – o meglio, il sildenafil – sembra essere uno stimolante per alcune cellule utili alla rigenerazione ossea tipica del nostro organismo e che tende a deteriorarsi con l’avanzare dell’età: l’effetto potrebbe essere (sempre secondo lo studio cinese) una positiva prevenzione del rischio di fratture, ma potrebbe estendersi anche al normale mal di schiena tipico della terza età; mentre per ora va precisato che si tratta di dati ottenuti solamente grazie all’analisi di alcuni modelli murini, non ancora confermati sull’essere umano.