In una scuola media di Vicenza lo scorso anno uno studente – rimasto ovviamente anonima, data la sua minore età – era stato bocciato perché ritenuto (per così dire) ‘troppo intelligente‘ ma grazie alla determinazione dei suoi genitori che avevano deciso di impugnare la sentenza davanti al Tribunale Amministrativo Regionale quella che potremmo definire una vera e propria ingiustizia si è risolta nel migliore dei modi: proprio oggi – infatti – i giudici hanno pubblicato la loro sentenza con la quale hanno dato torto alla scuola di Vicenza – peraltro accusandola di aver ignorato i bisogni educativi speciali dello studente, ma ci torneremo – e promosso il ragazzino; condannando anche al contempo il Ministero dell’istruzione.
Partendo dal principio, il ragazzino di Vicenza finito al centro dello ‘scontro’ in tribunale era stato bocciato sul finire dall’anno scolastico 2023/24 in virtù di un quadro accademico inferiore alla media dei suoi coetanei e compagni di classe: i genitori avevano fin da subito fatto appello alla bocciatura, ricollegandola al quadro clinico del giovane che riporta una plus dotazione cognitiva che lo rende più intelligente del resto dei suoi coetanei, resa ancor più complessa dall’ansia da prestazione di cui soffre, dalla tendenza al perfezionismo e da una scarsissima autostima personale.
Vicenza, il Tar annulla la bocciatura dello studente troppo intelligente: cos’è successo e il parere dei giudici
Un quadro, insomma, tutt’altro che semplice e che sarebbe stato completamente ignorato dalla scuola di Vicenza che – spiega alla stampa locale l’avvocato Ermelinda Maulucci, che ha difeso la posizione del ragazzino e della famiglia – “non avrebbe attribuito la giusta considerazione ai suoi (..) bisogni educativi speciali“, mancando di attivare un percorso accademico specifico per il ragazzino che ne avrebbe determinato la bocciatura; peraltro senza neppure dargli la possibilità di recuperare il suo debito durante l’estate.
Nel frattempo – in virtù dell’opposizione della famiglia davanti al Tar – il ragazzino di Vicenza era stato provvisoriamente ammesso alla classe successiva ed oggi è arrivata la conferma definitiva della sua promozione: secondo i giudici – infatti – la scuola avrebbe effettivamente dovuto attivare “una serie di strategie utili anzitutto per la didattica” indicate dalla psicologa che segue lo studente, cercando di “limitare i compiti routinari”, prevedendo “compiti sfidanti e motivanti”, ma anche utilizzando “materiali integrativi e di approfondimento” per stimolarne il “ragionamento creativo e divergente”; mentre al Ministero spetterà pagare – ai sensi della condanna impartita dal Tar – le spese processuali pari a circa 2mila euro.