Vincenzo Crispino ha 16 anni ed è cresciuto nelle celebri Vele di Scampia, quartiere dell’area nord di Napoli. Nel corso della sua partecipazione a Il Collegio 4, Crispino ha tirato fuori la sua parte più tenera. Dietro la corteccia da duro, infatti, si nasconde un animo quasi infantile. “Mio padre, a otto mesi, mi ha lasciato da solo con mia madre, con i miei fratelli e le mie sorelle e lui è andato via. Perché ha fatto questa cosa? Da papà avrei voluto affetto, cioè l’affetto che credo di meritarmi”, ha scritto nel tema che ha consegnato al professor Maggi. Dopodiché si è rifiutato di leggerlo: “Mi dà fastidio”, si è giustificato. Gli è costato molto esternare ciò che ha vissuto, e avrebbe preferito non mostrarsi debole di fronte a tutta la classe. Forse è per questo che Vincenzo si sforza continuamente di essere quello che non è, cioè il “bruto” della situazione. Come quando, durante la seconda puntata, ha accusato Mario Tricca di essere un “infame” (per il solo fatto che il ragazzo non ha aderito a uno scherzo). Il rapporto tra i due è caratterizzato da contrasti: Vincenzo e Mario sono apparentemente molto diversi.
Chi è Vincenzo Crispino de Il Collegio 4
Il sogno di Vincenzo Crispino è di aprire una pasticceria insieme a suo fratello maggiore. È stato lui a trasmettergli la passione per la cucina, oltre a fargli in un certo senso da “padre”. Dopo la separazione dei suoi genitori, infatti, Vincenzo ha cercato e trovato in lui la figura che gli mancava. La scuola non rientra tra i suoi principali interessi; ciononostante, si definisce un “bravo ragazzo”. Queste le sue parole nella clip iniziale: “Sono Vincenzo e ho 17 anni. Abito a Scampia con la mia famiglia, che mi ha insegnato che per vivere onestamente bisogna lavorare. Scampia non è Gomorra. Non è come tutti pensano. Le Vele sono maestose. Quando giocavo a nascondino lì non mi trovavano più. Ti nascondi e dopo una settimana ti stanno ancora cercando. Sono cresciuto con tantissimi valori, perché fortunatamente ho mia madre che mi ha insegnato tutto. Mi fanno arrabbiare le bugie, i traditori e quelli che toccano mia madre e la mia famiglia. Da grande vorrei fare il pasticcere. Quando faccio i dolci mi sento bene, è uno sfogo. Sono buono come il pane, ma se mi fai arrabbiare è finita”.