VITTORIO FELTRI/ “Montale? Una volta lo vidi orinare nel lavabo” (#Cr4 Chiambretti)

- Morgan K. Barraco

Vittorio Feltri, #Cr4 La Repubblica delle donne: la lingua più irriverente del piccolo schermo torna protagonista da Piero Chiambretti

vittorio feltri cr4 640x300 Vittorio Feltri a CR4

Non c’è puntata di CR4 – La Repubblica delle donne in cui Vittorio Feltri non regala al pubblico una sua perla. È accaduto anche nella puntata di questa sera, e l’aneddoto ha avuto come protagonista il grande poeta Eugenio Montale. Prendendo come spunto la sua bassa statura, Feltri ha raccontato: “Un pomeriggio lo scovai nelle toilette del Corriere della Sera. Lo seguii con lo sguardo e vedo che si avvicina ad un lavabo che aveva la stessa forgia del pisc*atoio. – così continua – Invece che andare verso quello normale va verso il lavandino, solo che lui non ci arrivava. Poverino, dopo vari sforzi è riuscito a deporre l’arnese sul lavandino e l’ha fatta lì.” Vittorio chiude allora ammettendo “Io dopo averlo visto ho fatto il giro di tutto il Corriere della Sera per raccontarlo a tutti”. (Aggiornamento di Anna Montesano)

Vittorio Feltri e quell’aneddoto su Gaber

La lingua più irriverente della stampa e del piccolo schermo; Vittorio Feltri continua a far discutere per via dei suoi interventi, anche se spesso è in grado di strappare anche un sorriso. La sua posta del cuore a #CR4 – La Repubblica delle donne, dove ritornerà per la puntata di oggi, mercoledì 11 dicembre 2019, risulta infatti uno degli appuntamenti preferiti dai fan. La scorsa settimana il Direttore di Libero ha snocciolato diversi aneddoti su Bettino Craxi e Giorgio Gaber, raccontando in particolare del rapporto fra il cantautore e gli studi. “Gaber era ragioniere”, racconta, “ma a lui non piaceva. Voleva essere laureato in Filosofia e si iscrisse alla statale. […] Per rassicurarlo gli dissi che Montale era ragioniere, che Quasimodo non si era mai laureato, ma che era un perito agrario”, ma a quanto parte l’artista non gli ha creduto. Se non fino a che non ha potuto verificare di persona sull’enciclopedia e il mattino dopo ha telefonato a Feltri per ringraziarlo, finalmente libero dal peso di un complesso di inferiorità scolastica. Su invito del conduttore, Feltri ha inoltre raccontato di un particolare episodio che ha vissuto quando era bambino e che lo ha spinto negli anni successivi a non ripeterlo mai più: “Con alcuni miei compagni di scuola sono andato a rubare le ciliegie nell’orto. Naturalmente il proprietario del ciliegio si è un po’ seccato e ci ha tirato un paio di fucilate a sale. Non fa male, ma quando ti colpisce… noi allora avevamo i pantaloni corti”. Clicca qui per guardare il video di Vittorio Feltri.

Vittorio Feltri: “Un tempo usavo spesso il vaffa… poi è arrivato Grillo”

Vittorio Feltri

non le manda di certo a dire e a quanto pare ha nel cuore una parolaccia in particolare a cui è affezionato: “Un tempo usavo spesso v@ff@nculo”, ha detto a #CR4 – La Repubblica delle donne, “poi ho visto che Grillo me l’ha rubata questa parolaccia, addirittura per fondare un partito, per cui non me la sono sentita di accavallarmi a lui”. Uno degli ultimi a finire nel mirino del noto Direttore è David Parenzo, la guida della trasmissione In Onda. “Parenzo è una persona detestabile che interrompe e non ragiona, insulta e non ascolta”, scrive su Twitter, “Preferisco non parlare con lui, scusate se ho interrotto il collegamento con La Zanzara, ma proprio non reggo questo povero cialtrone. Bravo Cruciani che lo regge”. Non è la prima volta tuttavia che Feltri attacca il conduttore, visto che in passato ha vissuto un momento simile e sempre nella stessa trasmissione. C’è anche chi però si rivolge proprio a Feltri per divulgare il proprio pensiero: negli ultimi giorni Massimo Bossetti, condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio, ha scelto di chiedergli aiuto perchè crede di subire un torto dalla giustizia italiana, che ai suoi occhi gli impedirebbe di difendersi. “Come posso difendermi e provare la mia estraneità”, scrive Bossetti, come riporta Today, “se non mi permettono di indagare sui reperti per accertare l’assoluta granitica certezza che quel Dna non mi appartiene? Per favore dottor Feltri, mi aiuti nel gridare facendosi sentire per quanto d’inumano continuo a subire. I miei figli soffrono e hanno bisogno del padre”.







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