Intervenuta oggi davanti alla Royal Danish Military Academy, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ha anticipato tutti i punti salienti del Libro bianco della Difesa che verrà presentato ufficialmente nella giornata di domani, includendo tutte le azioni che sarà necessario intraprendere a livello europeo per governare le sfide future e – a suo dire – evitare di trovarci al centro di una guerra che non possiamo vincere: non a caso, appena salita sul palco von der Leyen ha messo fin da subito in chiaro che se l’obiettivo è quello di “evitare la guerra”, allora i 27 inevitabilmente devono “prepararsi alla guerra“.
Il problema secondo von der Leyen è che negli ultimi decenni “ci siamo convinti che questo periodo davvero eccezionale” di pace e prosperità “fosse la normalità” e nel frattempo gli avversari europei ne hanno approfittato “per rimobilitarsi” al punto che attori come “la Russia” hanno dato il via ad una nuova era di “competizione per il potere” che li spingerà ad un “futuro confronto con le democrazie europee”: è arrivato – secondo la presidente – il momento di aprire gli occhi e capire che “dobbiamo agire immediatamente” per affrontare il mondo che ci si prospetta davanti, diventando protagonisti del “nuovo ordine internazionale si formerà” invece che finire “sottomessi dalla storia”.
Ursula von der Leyen: “Ecco quali sono le priorità indicate nel Libro bianco della Difesa”
Proprio in quest’ottica – ha continuato Ursula von der Leyen – va visto il suo obiettivo ‘Readiness 2030’ che mira a garantire all’Europa “una deterrenza credibile (..) entro il 2030”, ma ovviamente “agendo ora”; il tutto chiarendo che in ogni caso pur lavorando ad una difesa e deterrenza comunitaria i 27 “manterranno sempre la responsabilità delle proprie truppe” senza che nessuno possa dirgli quale dottrina adottare o come usare il proprio esercito.
Entrando nel merito del Libro bianco della Difesa che verrà presentato domani assieme alla “tabella di marcia per la ‘Readiness 2030’”, von der Leyen ha posto l’accento su tre priorità fondamentali: la prima è quella di “aumentare la spesa per la difesa” raggiungendo livelli coerenti a quelli di “Stati Uniti, Russia e Cina” anche grazie – ha precisato – ad una “clausola di salvaguardia nazionale” che permetterà di aumentare la spesa nazionale “senza violare le regole fiscali” e di attirare i “finanziamenti privati, della Bei e dei mercati di capitali”.
Il secondo punto evidenziato da Ursula von der Leyen è lo sviluppo di un piano per “colmare le nostre lacune” nella capacità militare, investendo “nella difesa aerea e missilistica, nei sistemi di artiglieria, nelle munizioni e nei missili” che siano prodotti all’interno del territorio europeo; accompagnato anche ad un rafforzamento della “base industriale della difesa” tramite un piano di acquisti congiunti che privilegino la produzione interna e un “meccanismo europeo di vendita militare” che semplifichi anche “norme e regolamenti”.