WeChat vietato scaccolarsi e sculacciarsi/ L’app cinese e i suoi 70 divieti

- Davide Giancristofaro Alberti

In Cina l'applicazione WeChat ha imposto dei divieti decisamente particolari: in totale sono 70 i divieti, fra cui quello di sculacciarsi e scaccolarsi

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Sono tanti i divieti imposti sulla piattaforma cinese WeChat, uno dei social più utilizzati nell’immensa nazione orientale, e fra questi anche quello di toccarsi il naso (scaccolarsi) o di farsi sculacciare: chiunque verrà sorpreso a fare una delle due cose, verrà immediatamente espulso dalla stessa piattaforma. Il social di Pechino ha recentemente pubblicato un elenco di violazioni che portano al ban, come riferisce Dagospia citando il tabloid inglese Daily Star, con l’obiettivo di sistemare un po’ la propria immagine e soprattutto seguire i regolamenti governativi, cosa non da poco.

Del resto l’applicazione di messaggistica più popolare della Cina è utilizzata da più di un miliardo di persone anche al di fuori dei confini nazionali, e di conseguenza delle regole vanno assolutamente imposte: alcune di esse appaiono un po’ bizzarre. In totale le violazioni comuni sono 70, fra cui appunto anche sculacciare e dita nel naso. Un fatto un po’ sorprendente in quanto le autorità cinesi hanno represso più che altro contenuti politici o quelli considerati “indecenti”, mentre i due divieti più volte sopra citati appaiono più che altro argomenti frivoli.

WECHAT VIETATO SCACCOLARSI E SCULACCIARSI: LA DIATRIBA NEGLI USA

Non è comunque la prima volta che WeChat introduce dei divieti influenzati dallo stato, e anche per questo lo strumento era stato vietato negli Stati Uniti (dove gli utilizzatori sono circa 19 milioni), da parte dell’ex presidente Donald Trump (era l’agosto 2020). In risposta, l’organizzazione senza scopo di lucro WeChat Users Alliance ha fatto causa all’amministrazione del Tycoon per provare a ribaltare la sua decisione, sottolineando come l’ex commander in chief avesse violato il primo e il quinto emendamento, ritenendo il divieto quindi come incostituzionale.

A febbraio di quest’anno, Joe Biden aveva di fatto bloccato la causa, di conseguenza WeChat è tornata riutilizzabile oltre oceano… con annessi vari divieti “strambi”. Ovviamente si tratta di “proibizioni” che per il mondo occidentale risultano assurde, ma che per la Cina e i cinesi sono semplice pane quotidiano.





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