Inchiesta Xylella a Fuori dal Coro, associazioni e procura svelano la falsa emergenza creata per abbattere alberi in massa ed installare rinnovabili
Emergenza Xylella in Puglia, un servizio della trasmissione Fuori dal Coro ha svelato alcuni particolari, finora rimasti nascosti, che mostrerebbero una realtà ben diversa rispetto a quella raccontata finora.
Negli ultimi 10 anni infatti, sono stati giustificati sistematicamente abbattimenti di alberi di ulivo, compresi esemplari secolari, a causa della diffusione del pericoloso batterio, ma in questo stesso tempo alcune associazioni di agricoltori e comitati di cittadini, hanno raccolto prove a supporto di un’altra tesi che ha che fare con gli interessi delle aziende energetiche e delle rinnovabili.
Come confermato anche da un rapporto dei Carabinieri di Bari, l’eradicazione sarebbe stata supportata dalle speculazioni connesse alla trasformazione dei territori, per installare pannelli fotovoltaici e pale eoliche. Per questo stesso motivo è avvenuta la distruzione di piante in massa, senza distinzione tra quelle infette e quelle sane. Provocando così ingenti danni a tutto il settore agricolo per favorire quelle che sono state definite “Potenze straniere ed setranee agli interessi nazionali” che avrebbero utilizzato la scusa della malattia per poter eradicare interi uliveti.
Falsa emergenza Xylella in Puglia, rapporto Carabinieri: “Eradicazione sollecitata dalle speculazioni agro energetiche”
Falsa emergenza Xylella in Puglia, creata per favorire le aziende energetiche e l’installazione di impianti rinnovabili nel territorio. Il caso è stato raccontato dalla trasmissione Fuori dal Coro in un servizio di Angela Camuso.
In questa stessa occasione sono state mostrate le testimonianze di alcuni agricoltori diretti che, danneggiati dall’abbattimento di intere coltivazioni, hanno richiesto l’avvio di ulteriori indagini condotte dalla Procura di Bari, che in una nota ha poi confermato l’ipotesi della speculazione, fondata sulla manipolazione dei dati relativi all’epidemia che hanno giustificato l’eradicazione di vaste aree di ulivi, che sicuramente potevano essere salvati perchè sani.
Il quotidiano La Verità, parlando della vicenda, ha anche aggiunto che non è un caso che proprio poco dopo l’inizio della crisi e le azioni compiute per ridurre il numero di alberi, sia stato presentato dalla Regione il progetto del parco eolico Latiano. Nonostante le prove e i rapporti ufficiali, come hanno evidenziato anche gli stessi Carabinieri nel documento: “Pur disponendo di vasti indizi e di un chiaro quadro probatorio, sarà impossibile risalire ai responsabili”. Per questo motivo, l’inchiesta è stata archiviata dai Pm.