Dopo la bufera fatta scoppiare a novembre, quando si è scagliato contro il vaccino Pfizer, Michael Yeadon torna alla carica. Il ricercatore inglese, che ha lavorato per 16 anni in Pfizer, diventando prima capo della ricerca su allergie e problemi respiratori e poi vicepresidente, stavolta rispolvera un vecchio ‘mito’, quello dell’infertilità causata dai vaccini. In una recente conferenza online, dal nome “Stop the Sot”, ha spiegato che ci sono tre motivi per i quali le donne in età fertile e più giovani dovrebbero rifiutare la vaccinazione. “Stanno mentendo. Le autorità non ci forniscono informazioni complete sui rischi di questi prodotti”, la sua premessa. In primo luogo, ha ricordato quanto accaduto con il talidomide, che causò la nascita di oltre 10mila bambini con gravi malformazioni. “Il nostro governo sta esortando le donne incinte e le donne in età fertile a farsi vaccinare. E stanno dicendo loro che sono al sicuro. E questa è una bugia perché quegli studi semplicemente non sono stati fatti”, ha proseguito. Inoltre, ha aggiunto che “la tossicologia riproduttiva non è stata intrapresa con nessuno di questi prodotti, certamente non una batteria completa di test che vorresti”.
Il ricercatore Michael Yeadon ha spiegato che uno studio condotto da Pfizer sui ratti ha mostrato una concentrazione del vaccino di almeno 20 volte nelle ovaie. “È molto preoccupante. Non sappiamo cosa farà, ma non può essere benigno e potrebbe essere seriamente dannoso perché i vaccini esprimeranno quindi la proteina spike del coronavirus e sappiamo che ci sono [risultati] indesiderati da quella proteina spike”. C’è poi un altro studio che cita sul vaccino Pfizer, secondo cui ha prodotto “un aumento del 300% degli anticorpi contro la propria placenta nei primi quattro giorni”. Per Michael Yeadon si tratta di “un attacco autoimmune indotto dal vaccino alla loro stessa placenta. E penso che tu possa solo aspettarti che ciò accada in ogni donna in età fertile. Sta generando anticorpi contro questa proteina fondamentale necessaria per la fecondazione e il successo della gravidanza”. Da qui il suggerimento alle donne: “Se sei in età fertile, o più giovane, non in menopausa, ti consiglio vivamente di non vaccinarti”.
YEADEON E L’ENNESIMA BUFALA SUI VACCINI COVID
In realtà non ci sono affatto prove del fatto che quanto dichiarato da Michael Yeadon sia vero. Al contrario di quanto affermato, la sincetina-1 e la spike sono due proteine “totalmente diverse e distinte”, come evidenzia la Johns Hopkins Medicine, per cui non vi è alcuna possibilità che gli anticorpi le confondano. Ma c’è un altro dato interessante. Durante la sperimentazione dei vaccini, 57 donne sono rimaste incinte: 11 vaccinate e 12 nel gruppo placebo per Pfizer/BioNtech, 6 e 7 per Moderna e 12 e 9 per AstraZeneca. Quindi, non solo non hanno avuto effetti sulla fertilità, ma non ne hanno avuti neppure sulla gravidanza, come dimostrano anche i risultati della farmacovigilanza e in uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine. Non solo i dati raccolti indicano come tra le donne vaccinate la percentuale delle gravidanze riuscite sia in linea con quella prima della pandemia, ma non sono state registrate percentuali più elevate di aborti, parti prematuri e anomalie. Inoltre, delle 36mila donne nel database, 5mila sono rimaste incinte dopo la vaccinazione. Quindi, non ci sono evidenze sull’infertilità né sul fatto che arrechi danni al feto.
Sulla vicenda è intervenuto anche un esperto statunitense di fertilità, il medico Randy Morris, che ha condotto uno studio sulle donne sottoposte a trattamento di fecondazione in vitro per valutare se la vaccinazione avesse degli effetti. Su 143 donne esaminate, non sono emerse differenze nella probabilità di successo dell’impianto embrionale e che la gravidanza continuasse fino a termine. Come evidenziato dalla BBC, il medico si chiede come mai queste persone che diffondono in maniera immotivata fake news e paure, non hanno finora spiegato il motivo per il quale gli anticorpi prodotti dal vaccino avrebbero effetti sulla fertilità, mentre quelli da infezione naturale no. “Ma prima di avere una risposta avranno diffuso un’altra bufala”.