Nel frattempo che tra Russia e Stati Uniti procedono serratissime le discussioni sull’accordo che potrebbe riportare la pace in Ucraina, il presidente Volodymyr Zelensky ha deciso di sostituire (ancora una volta) il Capo di Stato maggiore dell’esercito scegliendo al posto di Anatoly Barhylevych la figura del maggiore generale Andriy Gnatov che negli ultimi mesi ha vissuto il conflitto in primissima persona; il tutto mentre sempre in questi giorni Zelensky ha anche presentato al pubblico il nuovissimo missile a lungo raggio Long Neptune prodotto interamente in Ucraina e che sarebbe in grado – almeno a livello teorico – di raggiungere una distanza di esattamente mille chilometri.
Partendo proprio da qui, secondo quanto dichiarato dallo stesso Zelensky, il missile Long Neptune è stato testato con successo per la prima volta sul campo di battaglia – non è chiaro quale fosse il suo obbiettivo -: si tratterebbe di un aggiornamento dell’omonimo missile che nel 2022 ha distrutto nel Mar Nero l’incrociatore Moskva e che sarebbe in grado di percorrere (appunto) una distanza di mille km – tanta è la distanza tra Kiev e Mosca – grazie all’uso di un sofisticato sistema di guida che si affida ai satelliti; mentre resta incerto a quanto potrebbe ammontare la capacità produttiva dell’Ucraina e se effettivamente il missile potrà fare la differenza con l’avanzata russa.
Zelensky solleva il Capo di Stato maggiore dell’esercito: sarà sostituito dal vice Andriy Gnatov
Al contempo – anticipavamo già prima -, oltre alla presentazione del missile Neptune Zelensky ha anche annunciato l’ennesimo cambio di attori all’interno della sua amministrazione: dopo aver scelto personalmente Anatoly Barhylevych solamente lo scorso anno (era esattamente il 9 febbraio) per guidare l’esercito, adesso quello stesso ruolo è stato affidato ad Andriy Gnatov; ritenuto maggiormente in grado di guidare l’attuale fase del conflitto profondamente differente rispetto a quella di appena un anno fa.
Non a caso, Zelensky ha deciso di affidare ad Andriy Gnatov – che fino ad oggi ha ricoperto il ruolo di vice del Capo di Stato maggiore dell’esercito, proprio al fianco di Barhylevych – l’importante ruolo di riorganizzare strategicamente l’esercito migliorando la gestione delle risorse umane; mentre l’avvicendamento interno all’organizzazione militare dell’Ucraina sembra a tutti gli effetti il chiaro segnale Kiev non è ancora intenzionata a sotterrare definitivamente l’ascia di guerra con la Russia anche a fronte dei positivi segnali sull’accordo che arrivano dal Cremlino.