Questa volta ad alterare i prodotti italiani non sono stati truffatori stranieri, bensì proprio imprenditori e produttori del Belpaese. Si parla di vino, alterato con lo zucchero o proveniente da fonti sconosciute. Il fatto è stato scoperto dai Carabinieri del Comando per la Tutela della Salute che hanno ispezionato un migliaio di aziende viciniore durante la vendemmia in corso. Gli agenti hanno trovato circa 300 mila litri di vino, non tracciati né censiti, senza provenienza certa. Vini che probabilmente ben presto sarebbero diventati doc, doc o igt: a scoprirli in tempo, però, proprio i Nas che hanno così bloccato la loro commercializzazione.
La quantità sequestrata è piccola rispetto ai 43 milioni di ettolitri previsti quest’anno dalla vendemmia ma c’è un altro aspetto che ha attirato l’attenzione degli agenti: su 960 ispezioni compiute dai Carabinieri, il vino realizzato in ben 239 siti controllati non era conforme alle regole, cioè il 24%. Come spiega Il Messaggero, i carabinieri sarebbero andati a colpo sicuro individuando 218 operatori vinicoli che realizzavano non seguendo le norme i propri prodotti. Le irregolarità hanno riguardato anche la detenzione di sostanze vietate negli stabilimenti enologici. Sono state sequestrate 3 tonnellate di zucchero destinate ad aumentare la gradazione del vino: una truffa ricorrente in molte cantine.
Lollobrigida: “Difendere la qualità garantisce valore”
Gli agenti del Comando per la Tutela della Salute hanno riscontrato innumerevoli carenze igienico sanitarie all’interno dei laboratori di lavorazione delle uve e nelle aree di stoccaggio dei prodotti vinicoli, come riporta Il Messaggero. Ben presto è arrivato il commento del ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida: “L’azione di contrasto messa a segno dai carabinieri del Nas, con il supporto tecnico dell’Ispettorato centrale per la qualità e repressione delle frodi dimostra che non c’è spazio in Italia per chi vuole operare fuori dalle regole”. Infatti, “difendere la qualità garantisce il valore delle produzioni. Ancora una volta viene confermata l’efficacia dei controlli sulle nostre produzioni”.
Come affermato ancora dal ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentale, “lo Stato è in prima linea per tutelare e difendere i cittadini e i produttori onesti”. I carabinieri hanno contestato 344 violazioni amministrative complessive pari a 290 mila euro e sequestrato vino per 11 milioni di euro. Nel Lazio nel mirino 9 aziende tra Frusinate e Latina. In due impianti in Ciociaria per la produzione di superalcolici i carabinieri hanno sequestrato anche 1.500 bottiglie di liquori per l’assenza di indicazioni di tracciabilità del prodotto e per l’impiego di aromi ed essenze ormai scaduti.