Olimpiadi Invernali 2026/ Coni candida Milano e Torino: mossa politica di Malagò, ma ne resterà soltanto una

- Claudio Franceschini

Milano e Torino hanno presentato al Cio la candidatura congiunta per le Olimpiadi invernali 2026. La strategia del presidente del Coni, Giovanni Malagò, per convincere il futuro governo

Cinque_cerchi_slittino_lapresse_2018 Milano e Torino si candidano per le Olimpiadi invernali 2026 (Foto LaPresse)

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha candidato nelle scorse ore le due città di Milano e Torino, per le Olimpiadi Invernali del 2026. Un caso unico visto che nella storia mai nessuna nazione aveva sponsorizzato una doppia città. E logico pensare che alla fine il Cio deciderà per una o per laltra città, con una delle due che festeggerà stappando lo champagne, mentre laltra starà a guardare. Ma perché allora Malagò ha optato per la doppia candidatura? Semplice, pura mossa politica. Come sottolineato da Il Fatto Quotidiano, alla fine il numero uno del Coni ha preferito non scontentare nessuno, quindi la Torino pentastellata, con il sindaco Appendino, ma anche la Milano del Pd di Sala, allinterno di una regione, la Lombardia, dove ha recentemente trionfato la Lega Nord. Insomma, meglio tenersi diversi canali aperti, con cui poi dialogare eventualmente in un futuro prossimo, piuttosto che chiudere qualche porta e pentirsene. Per ora, comunque, le reazioni politiche a tale candidatura sono state positive, da ogni frangia: a breve scopriremo quale delle due città avrà avuto la meglio. Torino ha già vissuto tra l’altro le Olimpiadi, nel 2006, nmanifestazione che ha avuto un grande successo, mentre Milano non ha mai ospitato i Giochi Invernali, e sarebbe quindi un inedito. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

CHI AVRA’ LA MEGLIO?

Il Coni ha candidato lItalia alle Olimpiadi invernali del 2026 con Milano e Torino. Sarà il Cio a scegliere tra le due città, ma non cè fretta, perché la decisione definitiva verrà presa quando il Paese avrà un nuovo governo, senza il cui sostegno – formale ed economico – non si può fare nulla. Il secondo atto ufficiale (il primo era la missiva preliminare per conto di Milano a gennaio) è stato pensato da Giovanni Malagò nel modo più prudente e al tempo stesso furbo dal punto di vista politico. Lobiettivo del presidente del Coni in questa fase così caotica è di non scontentare nessuno. Con questa strategia ha incassato il favore di tutte le forze politiche, Movimento 5 Stelle compreso, quindi si è tenuto più margini di manovra in vista dei colloqui con il governo. Unesclusione immediata di Torino, come riportato dal Fatto Quotidiano, avrebbe provocato la dura reazione del M5S, invece così più porte restano aperte. Prima o poi una scelta andrà fatta, del resto nella storia non cè mai stata una candidatura doppia. La stessa sottolineatura del Coni sulla decisione del Cio rappresenta una maniera elegante di lavarsi le mani e scaricare altrove le responsabilità di una scelta che potrebbe far discutere. Malagò comunque non ha cambiato idea: secondo il quotidiano diretto da Travaglio, Milano resta la candidata preferita, con Torino coinvolta nel progetto in maniera più o meno diretta. Con la lettera inviata al Cio però il progetto olimpico potrà essere rimodellato a seconda dello scenario più conveniente. (agg. di Silvana Palazzo)

OLIMPIADI INVERNALI 2026, CONI CANDIDA MILANO E TORINO

Le Olimpiadi invernali Milano/Torino 2026? Si può: il Coni ha ufficialmente presentato la candidatura al Cio, attraverso una lettera formale in ottemperanza alla scadenza indicata. Il comitato italiano vuole proseguire nella fase di dialogo già avviata: era stato lo stesso Cio a invitare lItalia a continuare la discussione. La candidatura prevede una doppia città: a Torino, che ha già ospitato la kermesse nel 2006, si aggiunge Milano che è capoluogo lombardo e, naturalmente, universalmente conosciuta e riconosciuta a livello internazionale. Dicevamo della lettera: si dice che sarà in atto uno studio di fattbilità che era già stato realizzato allinizio dellanno in corso, e viene ricordato che il dialogo dovrà anche prevedere la collaborazione con le due città e il Comitato olimpico internazionale. In questo modo si potranno considerare altre strade: si parla infatti di Milano e Torino, ma qualora non si trovasse la quadratura del cerchio sarà possibile allargare la proposta ad altri territori. A commento della candidatura, il sindaco di Torino Chiara Appendino ha espresso la propria soddisfazione e ha affermato di dover procedere con il lavoro dellAssociazione Torino 2026 per elaborare la fase di dialogo.

CIO E GOVERNO DECISIVI

La fase di dialogo è un vero e proprio momento ufficiale nella scelta della sede per le Olimpiadi invernali, e non è un modo di dire; sarà importante e forse anche determinante, ma Milano e Torino non potranno dirsi vincitori della corsa ai Giochi del 2026 se non su decisione del Cio, unico organo che nel rispetto di competenze tecniche e carta olimpica dovrà stabilire ufficialmente quale città candidare. Significa dunque che in questo momento Milano e Torino hanno presentato la loro proposta, ma la candidatura potrebbe non esserci mai a livello ufficiale. Per il resto, a livello nazionale si attende la formazione del nuovo governo: il fatto che al momento lItalia sia senza una guida politica stabile potrebbe essere un impedimento, perchè dovrà essere lo stesso governo a prendere in mano lo studio di fattibilità e valutare in maniera complessiva se e in che modo il progetto di Milano/Torino 2026 possa portare benefici a tutto il Paese (anche alla luce del contenimento dei costi previsti dallAgenda 2020).





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