Truffe Postepay/ Clienti frodati tramite sms e Whatsapp: la paura ora è dilagante

- Matteo Fantozzi

Truffe Postepay, clienti frodati tramite sms e Whatsapp: ora la paura diventa davvero dilagante tra i possessori della carta prepagata di Poste Italiane.  

postepay Truffe Postepay, Poste italiane

Ovviamente queste notizie sulle continue truffe legate alla Postepay hanno creato un clima di allarmismo generale. Sui social network il pubblico invoca più attenzione da parte dei fornitori della carta prepagata che però nei casi elencati possono davvero poco. Situazioni dove forse a volte servirebbe fare maggiore attenzione, affidandosi magari a strumenti molto affidabili come Paypal o altri servizi completamente gratuiti. Sono in molti quelli che sono spaventati da questa situazione e diversi quelli che stanno decidendo di abbandonare la Postepay per virare su chi usa il circuito Hype. Non è da escludere che anche la Postepay faccia dei passi in avanti in questo senso, lavorando sempre e comunque per la propria utenza e fornendo situazioni sempre di grande assistenza e di serietà per cercare di evitare spiacevoli esiti a chi si trova pronto a usare la Postepay online per effettuare acquisti o altro.

ECCO COME TRUFFANO I CLIENTI

La Postepay è uno strumento utilissimo, carta prepagata che si può acquistare per appena 5 euro in Posta è utilizzata moltissimo soprattutto dai più giovani per effettuare acquisti online senza mettere a repentaglio il conto in banca. Questo perchè continuano ad essere sempre più dilaganti le truffe che avvengono sul web anche in merito alle Postepay come riporta TecnoAndroid.it. Il portale sottolinea come siano continuamente segnalate delle truffe legate soprattutto all’invio di sms o addirittura su Whatsapp. Il portale dedicato all’hi-tech svela come siano quattro i metodi per tentare di raggirare i proprietari di una Postepay. C’è la classica clonazione che in questa epoca della tecnologia avviene anche con delle app studiate di proposito, oppure tramite le ricariche che vengono effettuate con inganno anche con somme ingenti. Ci sono poi gli acquisti di oggetti online che alla fine non arrivano mai a destinazione. Infine il cosiddetto pishing e cioè il furto di dati. Poste Italiane ha più volte rivelato di non inviare mai mail ai propri clienti per comunicazioni importanti e quelle che spesso si ricevono, a volte anche in un italiano abbastanza approssimativo, sono tutte legate esclusivamente alla volontà di frodare i diretti interessati nel furto dei dati.





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