Serie A/ Inter e Juve si allenano, il sole friulano scioglie Montella

- Alfredo Mariotti

Serie A, 22^ giornata: il punto di ALFREDO MARIOTTI sui temi più importanti dal massimo campionato di calcio. L'Inter vince la settima partita consecutiva, cade la Roma, allunga la Juventus

JoaoMario_Bizzarri Foto LaPresse

“Forza popolo del centro Italia non mollare. Non può un terremoto metterti in ginocchio”. Con questo striscione, e un mazzo di fiori posato da Zanetti sull’insegna dell’Inter Club Penne, la Beneamata ha voluto mostrare, aggiungendo la donazione dell’incasso, la propria vicinanza e quella degli spettatori ai nostri sfortunati connazionali. Per l’occasione, alla Scala del calcio, era in cartello l’incontro con il Pescara, la squadra più blasonata delle aree terremotate e coperte dalla neve. Più di 40000 persone in tribuna a dimostrazione che Milano, nonostante tutte le dicerie, non perde mai la sua qualifica di città generosa, accogliente e vicina ai bisogni dei più deboli.

Bellissimo il minuto di silenzio, vissuto in un surreale silenzio, segno di grande rispetto per chi nella disgrazia ha lasciato vita e parenti in lacrime. Poi c’è stata anche la partita: spesso è parso un allenamento fra la prima squadra e la Primavera.  Il Pescara è parso uno sparring partner che, talvolta, mirava a tirare qualche pugno ma ne prendeva a manciate. Un ottimo allenamento per i bauscia in attesa di Lazio – Coppa Italia – e Juve.

Proprio i capitolini “minori”, hanno preso, nell’anticipo di campionato, una scoppola dal Chievo.  Paiono un poco scoppiatelli, “stamo a vede”. Così come staremo a vedere se l’ottimo provvedimento governativo, denominato Industria 4.0, riuscirà a far ripartire decentemente la nostra economia. È una grande occasione. Si è creata una enorme attesa, tanto che per l’incontro esplicativo che si terrà in Ucimu all’inizio di febbraio arrivano richieste di partecipazione da tutti i settori e da tutte le parti d’Italia: “sem pu in duve metei”. Troveremo spazio per tutti!

L’avevo scritto e la conferma è arrivata da Udine: il Milan, dopo Natale, si sarebbe squagliato come neve al sole e così è avvenuto. Il gioco di Montella, catenaccio e lancio lungo agli attaccanti, lo hanno capito tutti; se non inventa qualcosa di nuovo avrà difficoltà a raggiungere l’Europa. I casciavit lotteranno con Lazio, Fiorentina e Atalanta. I bergamaschi corrono molto di più: non hanno più Gagliardini, che al momento pare il miglior centrocampista italiano, ma giocano da squadra vera.

Solita passeggiata di allenamento dei Gobbi, troppo forti! Speriamo che domenica non vincano i migliori; certe smancerie augurali vanno smantellate, siamo o no nel terzo millennio? Clamoroso a Genova! La Maggica, due volte in vantaggio, si è autodistrutta di fronte ad una normalissima Samp. La difesa è apparsa traballante e Spalletti ha tentato anche con nonno Pupone, era proprio alla frutta! Ci mancava mandasse in campo Losi, er core de Roma. Certo Muriel ha trovato un tiro che se lo ritentasse altre mille volte non riuscirebbe a ripeterlo… D’altra parte i giallorossi hanno pareggiato il pizzico di fortuna degli ultimi turni di campionato. Peccato , la Juve se ne va.

La Viola è stata presa dalla paura di vincere, anche lei ha giocato per l’Inter che, in questa giornata, ha fatto un balzo in classifica meritato ma inaspettato. In Italia nessuna squadra accetta di fare da materasso: lo sa bene il Napoli che senza una papera mostruosa di Posavec, cosiddetto estremo difensore del Palermo, non avrebbe assolutamente svangata la giornata. Dopo pochi minuti i siciliani si sono portati in vantaggio e subito hanno costruito una linea di difesa che, per tornare ad un precedente, dobbiamo pensare a Fort Alamo.

I partenopei scendevano a frotte come gli indiani di Geronimo e i rosanero opponevano doppie, triple marcature, salvataggi in calcio d’angolo e rinvii alla “viva il Parroco”. Solo la broccaggine del portiere avversario, che si è fatto passare fra le gambe un innocuo tiro di Mertens, ha permesso ai vesuviani di raggiungere il meritato pareggio. Poi il monologo degli azzurri è continuato con ancor maggiore insistenza ma, nonostante il lungo ricupero, non c’è stato verso di trafiggere gli esausti palermitani, che oltretutto hanno finito la partita in dieci. Retrocessioni ormai decise, scudetto assegnato: siamo ridotti ad assistere alla lotta fra Maggica, Bauscia e Ciucci per due posti in Champions.







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