ELEZIONI EUROPEE 2014/ NCD Nuovo Centrodestra-Udc, il programma elettorale

- La Redazione

Elezioni Europee 2014, NCD Nuovo Centrodestra-Udc: ecco il programma. La lista che unisce Casini e Alfano con i colonnelli fuoriusciti dal Pdl cerca la prima affermazione. E lo sbarramento?

alfano_manoR439 Angelino Alfano (Infophoto)

Il programma per le elezioni europee 2014 della coalizione formata dal Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano e dall’Unione di Centro del leader Pierferdinando Casini in occasione delle elezioni europee del 25 maggio è stato sviscerato per mezzo di punti programmatici comuni che toccano vari ambiti e che hanno come slogan comune quello di non voler uscire dall’Europa, bensì dell’intenzione di cambiarla. La coalizione sottolinea nel proprio programma come non ci possa essere un’Europa senza frontiere e nello specifico si dovrebbe pensare al Mediterraneo come frontiera di tutta l’Europa unita e per questo è obbligatorio che tutti gli Stati debbano mostrare uguale solidarietà ed impegno nella gestione dei flussi migratori provenienti dai Paesi Africani e dal Medio Oriente. Altro punto del programma è quello per il quale occorre dare maggiore supporto al mondo del lavoro dicendo stop alla ai derivati e a tutta la cosiddetta finanza creativa che tenta di creare ricchezza seguendo l’assunzione di tale tipologie di prodotti. Altro punto focale è quello di una battaglia per riportare le banche al ruolo che dovrebbe tenere ossia essere al servizio delle famiglie e di quelle imprese che hanno necessità di investire per continuare a essere competitive sui mercati. Altro aspetto fondamentale è quello di volere meno burocrazia nei vari aspetti e maggiori diritti partendo dalla volontà di fare in modo che la Commissione Europea venga eletta dal Parlamento Europeo che a sua volta è la rappresentanza che tutto il popolo si è scelto. Inoltre, la coalizione Unione di Centro e Nuovo Centrodestra chiederanno all’Unione Europea di avere maggiore trasparenza consentendo anche ai cittadini di avere maggiore voce in capitolo nelle decisioni. Punto cruciale sul quale il programma elettorale batte abbastanza è quello di avere una politica europea meno indirizzata al rigore imposto negli ultimi anni e maggiormente rivolte nel prevedere strumenti che possano facilitare la crescita. Nello specifico si parla di prevedere maggiore risorse da destinare agli investimenti, ricerca e sviluppo, di rivedere quelli che sono i cardini inseriti nel cosiddetto patto di stabilità. Molto importante è anche una nuova visione per la Banca Centrale Europea alla quale dovranno essere dati e concessi maggiori poteri in maniera tale che possa avere tutte le carte in regole per poter attuare una politica economica e monetaria tesa a difendere gli interessi della moneta unica e quindi di tutti gli stati membri dell’unione. Sempre nell’ottica di maggiore crescita, il programma rimarca come centrale il punto di prevedere una maggiore facilità nell’accesso al credito ed inoltre interventi nonché misure per garantire una parità del costo del denaro in tutti i Paesi che fanno parte dell’Unione Europea. Altro punto sottolineato nel programma è quello orientato ad assicurare minori sprechi delle risorse con quest’ultime che devono essere indirizzate verso aspetti effettivamente cruciali. Entrando maggiormente nel merito si vuole eliminare la seconda sede del Parlamento Europeo che crea uno spreco enorme di denaro e risorse e che vengono quantificate in circa 200 milioni di euro l’anno il che vuole dire esattamente 1 miliardo di euro durante tutta la legislatura. Inoltre, meno sedi sparse per il mondo con le relative agenzie europee. Nel programma viene toccato anche il tema della sicurezza e dei clandestini con la richiesta che l’Europa debba contribuire all’opera che per il momento vede l’Italia da sola nello gestire lo sbarco degli immigrati clandestini. Per cui l’Europa deve stanziare maggiori risorse in tal senso con tanto di ricollocazione obbligatoria di quanti richiedono asilo tra tutti gli stati dell’Unione Europea. Infine, a favore dei giovani vengono richieste maggiori risorse per eventuali garanzie in ambito creditizio ed inoltre la messa in essere di un fondo sociale europeo per combattere il grave flagello della disoccupazione.







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