L’idea ciclicamente ritorna: allargare la Champions League a 64 squadre, abolendo l’Europa League e rendendo di fatto l’ultima Coppa europea rimasta un ‘Campionato europeo per club’. La Uefa ci sta pensando e – come ha chiarito in una intervista lo stesso presidente Michel Platini – potrebbe essere davvero la realtà, anche se non prima del 2015. Non c’è ancora nulla di definito, quindi le domande restano tante: quale sarebbe il format? Beneficerebbero di più dell’allargamento le Nazioni più forti o sarebbero rappresentate tutte le Federazioni? Il numero di partite di quanto aumenterebbe? Sarebbero penalizzati i campionati nazionali? Insomma, tanti nodi vanno ancora sciolti, e certamente andrebbero conciliati tanti interessi diversi prima di giungere ad una simile soluzione. Per il momento, abbiamo chiesto un parere a Stefano Bizzotto, tra i più stimati giornalisti sportivi italiani ed esperto di Rai Sport per quanto riguarda il calcio internazionale. Intervista in esclusiva per IlSussidiario.net.
Cosa pensa di questa ipotesi di allargamento della Champions League a 64 squadre? Sembrava un salto nel buio la Champions League con 32 squadre e la fase a gironi al posto della vecchia Coppa dei Campioni, invece è stata ormai accettata da tutti. Quindi credo che la cosa che conterebbe davvero sarebbe la reazione del pubblico e dei giocatori a cose fatte. Alla fine l’unico vero cambiamento sarebbe avere un solo trofeo in palio invece di due…
Lei sarebbe favorevole? A dir la verità, una sola competizione non mi piacerebbe molto. Punterei piuttosto a rilanciare l’Europa League, che è troppo deprezzata: andrebbe aumentato il montepremi di questa Coppa, e magari così facendo non sarebbe più snobbata dalle squadre partecipanti.
Con 64 squadre in corsa, si abbasserebbe il livello della Champions League? Questo dipende dalle scelte che farà la Uefa. Se si aggiungessero le 32 migliori della Europa League, avremmo più inglesi, tedesche, spagnole, italiane… Ma se invece Platini volesse dare spazio a tutte (o quasi) le Federazioni, è inevitabile che il livello si abbasserebbe. La cosa fondamentale sarebbe dunque capire quali saranno i criteri di qualificazione.
Un altro punto critico potrebbe essere l’aumento del numero delle partite…
Anche qui bisogna vedere quale format verrebbe scelto. Di sicuro, nella prima fase ci sarebbero tantissimi gironi da quattro squadre, ma l’unico turno che si aggiungerebbe per forza sono i sedicesimi di finale, che attualmente in Champions non ci sono, ma in Europa League sì. Due partite in più, si tratterebbe di trovare le date.
Di certo l’importanza della Champions crescerebbe ancora: ne risentiranno i campionati nazionali? Magari Platini potrebbe imporre alle varie Leghe di ridurre da 20 a 18 le squadre ammesse ai massimi campionati nazionali. In questo modo ci sarebbe più respiro nel calendario e meno turni infrasettimanali di campionato. Ma ci sono esigenze che si scontrano, e bisogna vedere se Platini riuscirà a mettere d’accordo tutti. Mi sembra più semplice pensare a come rilanciare l’Europa League…
(Mauro Mantegazza)