Massimiliano Fedriga/ “I divieti potrebbero non funzionare, sì al coprifuoco alle 23”

- Carmine Massimo Balsamo

Il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga a Oggi è un altro giorno: "Governo ha disatteso l'accordo che avevamo trovato"

massimiliano fedriga (Oggi è un altro giorno)

Prosegue senza sosta il dibattito su riaperture e coprifuoco, Massimiliano Fedriga ha fatto il punto della situazione a Oggi è un altro giorno. Il presidente della Conferenza delle Regioni ha spiegato sullo scontro in atto: «Io conosco meglio la questione che riguarda le Regioni, non ho partecipato alla Cabina di regia, ma sembra che la Lega abbia avanzato delle proposte su argomenti non trattati in precedenza. A quanto ho capito, nessuna di queste proposte è stata recepita e la Lega ha assunto una posizione critica».

Massimiliano Fedriga ha poi evidenziato: «Oltre alle proposte che abbiamo avanzato all’unanimità come Regioni – queste non sono state recepite – non è stata recepita neanche la proposta sulle scuole, decidendo in maniera unilaterale. Vorremmo le scuole al 100%, ma è tecnicamente impossibile a causa dei trasporti. Avevamo raggiunto un accordo tra istituzioni ma è stato disatteso in maniera evidente».

MASSIMILIANO FEDRIGA: “DECRETO POTREBBE ESSERE RIVISTO”

«All’unanimità come governatori avevamo proposto di posticipare il coprifuoco alle 23»

, ha precisato Massimiliano Fedriga, che si è poi soffermato sul coprifuoco: «Non c’è un problema pandemico sullo spostamento dalle 22 alle 23. Se si è deciso di aprire ristoranti e bar all’aperto alla sera, bisogna dargli la possibilità di rimanere aperti: il coprifuoco impedisce alle attività di lavorare. O si decide la chiusura di ristoranti e bar, o si ritarda il coprifuoco. La Conferenza delle Regioni non aveva proposto di tenere aperto fino alle 5 con i rave party». Il governatore del Friuli Venezia Giulia ha concluso: «Da qui alle prossime settimane ci potrebbe essere una revisione di questo decreto, considerando il miglioramento del trend dei contagi. Dopo più di un anno di restrizioni, ho paura che dal punto di vista sanitari i divieti funzionino poco. Forse sarebbe meglio trovare delle regole ferree per riaprire e farle rispettare. Dobbiamo risintonizzarci con i cittadini, perché insieme si vince: istituzioni e gente».







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