Palù: “Nuovo vaccino per tutti forse a settembre”/ “Covid tornerà forte in autunno”

- Davide Giancristofaro Alberti

L'intervista del numero uno dell'Aifa, Giorgio Palù, ai microfoni del quotidiano La Stampa: si parla del futuro del covid e dei vaccini, in particolare, della quarta dose

Giorgio Palù Giorgio Palù, Presidente Aifa (LaPresse, 2021)

Secondo Giorgio Palù, numero uno dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, è probabile che a settembre tutti gli italiani faranno un secondo booster, la cosiddetta quarta dose, dal prossimo settembre. Intervistato quest’oggi dai microfoni del quotidiano La Stampa, l’autorevole virologo italiano ha spiegato: “Puntare su vaccini aggiornati alle varianti e sottovarianti circolanti – ha proseguito Giorgio Palù parlando della quarta dose – oltre a cercare nel lungo periodo un vaccino polivalente contro tutti i coronavirus. Quando i primi saranno approvati, verranno valutati probabilmente a settembre, si potranno fare”.

Ad oggi la quarta dose di vaccino anti covid è fatta solamente con il vecchio vaccino confezionato sulla versione del virus di Wuhan e non invece per Omicron, che seppur meno aggressiva risulta comunque altamente contagiosa. L’agenzia europea del farmaco sta valutando tutti i dati in sui possesso, e si esprimerà a fine giugno, dopo aver analizzato nel dettaglio tutti i numeri ufficiali. Solo in quel momento si capirà quindi se la quarta dose converrà o meno per tutti, e non soltanto per i fragili e gli anziani per cui oggi è indicata.

GIORGIO PALU’: “NON HA SENSO PARLARE DI IMMUNITA’ DI GREGGE”

Poi ha aggiunto: “Le reinfezioni sono l’ennesima prova che non ha senso parlare d’immunità di gregge. Sars-Cov-2 resterà con noi a lungo con un andamento stagionale, per cui a ottobre tornerà forte”. Infine, su una possibile nuova variante: “Non possiamo escludere che Omicron muti in una variante molto diversa e più patogena, ma sarebbe un processo contrario al destino evolutivo del virus che finora ha perso virulenza non infettando più i polmoni”.

In ogni caso le vittime da covid restano sempre fragili e anziani: “Le caratteristiche di chi muore non sono cambiate. Si tratta in larga parte di ultraottantenni con patologie concomitanti. Se queste persone si reinfettano possono avere problemi, da cui l’importanza della quarta dose per i più fragili”. Ecco perchè la vaccinazione resta fondamentale ma “purtroppo l’utilità della quarta dose viene sottovalutata sia in Italia sia in altri paesi come la Germania”.







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