CHAMPIONS LEAGUE/ Juventus, un pari che vale 3 punti nell’Europa piatta

- La Redazione

E' di nuovo pareggio per le italiane. Ma quello della Juventus ha diverso valore e consistenza rispetto a quanto ottenuto dal Milan. Il punto di SANDRO BOCCHIO dopo il turno di Champions

Quagliarella Fabio Quagliarella (Foto: Infophoto)

E’ di nuovo pareggio per le italiane. Ma quello della Juventus ha diverso valore e consistenza rispetto a quanto ottenuto dal Milan. Innanzitutto per l’avversario. Non l’Anderlecht, rappresentante decaduta di un calcio oggi minore in Europa, ma il Chelsea, detentore della Champions League, signore del mercato estivo insieme con il Psg per di più affrontato in campo nemico. Poi la qualità con cui i bianconeri hanno riapprocciato il torneo dopo una breve ma sofferta assenza. E’ stata un’altra rimonta, come quella di domenica a Genova, fatta di forza e determinazione. Rimonta più complicata, per il doppio svantaggio, per la situazione ambientale, per la forza dell’avversario. La bravura bianconera è stata quella innanzitutto di non affondare a fronte dell’uno-due incassato nel primo tempo (e subito parzialmente emendato da Vidal), quindi quella di non lasciarsi prendere dalla frenesia, lavorando l’avversario ai fianchi fino a ottenere un logico pareggio. Una prova, quella juventina, che per il momento spazza via i dubbi di coloro che aspettavano la squadra al passaggio europeo con curiosità e anche un pizzico di maligna attesa, per vedere se all’evidente superiorità italiana corrispondesse un pari ruolo continentale. Questo è stato riaffermato con la forza del collettivo e con la capacità di pescare risorse nell’intero gruppo: la dimostrazione lo sono l’esordio assoluto senza problemi di Isla e, soprattutto, la rete del pareggio firmato da Quagliarella, uno che non avrebbe assolutamente problemi a partire titolare in ognuna delle diciannove squadre restanti in serie A.
Anche la seconda giornata del torneo ha seguito le dinamiche della prima, a sottolineare come il torneo abbia assunto un equilibrio ormai consolidato (ricordare le prove di Basilea e Apoel Nicosia nella fase a gironi della passata stagione). Così se il Bayern completa la serie vincente della Germania dopo Schalke e Borussia Dortmund, a far da contrappunto ci sono Bate Borisov e Cluj che hanno sovvertito il ruolo di naturali vittime sacrificali, il Galatasaray, che ha impensierito più del dovuto il Manchester United, e il Barcellona, che si è addirittura trovato sotto in casa contro lo Spartak Mosca, salvo poi uscire dalla complicata situazione grazie al solito Messi. Siamo ancora alle battute iniziali della stagione, è vero, ma potrebbe trattarsi di un’inversione di tendenza di cui tenere doverosamente conto.







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