Nicky Hayden/ “Si sarebbe salvato se l’auto avesse rispettato limite”, ma per la perizia c’è concorso di colpe

- Silvana Palazzo

Nicky Hayden, l'esito della perizia: "Si sarebbe salvato se l'auto avesse rispettato limite". Ma c'è concorso di colpe indipendenti. Le ultime notizie sulla morte del pilota

nicky_hayden_superbike_2017_lapresse.JPG Nicky Hayden (LaPresse)

Se l’auto che ha investito Nicky Hayden avesse rispettato il limite di velocità, l’incidente sarebbe stato evitato e il pilota di MotoGP e Superbike si sarebbe salvato. Non c’è spazio a interpretazioni nella perizia del consulente Orlando Omicini, incaricato dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli di analizzare l’ipotesi di evitabilità dell’incidente che è costato la vita al pilota americano. Il 36enne è infatti morto all’Ospedale Bufalini di Cesena dopo essere stato investito da una Peugeot 206: si stava allenando in bicicletta a Misano il 22 maggio scorso questo è stato investito. La Procura della Repubblica di Rimini ha notificato il 415 bis, la conclusione delle indagini, agli avvocati difensori: ci sarebbe stato un concorso di condotte colpose indipendenti che hanno causato il tragico evento. Una corresponsabilità data anche dal fatto che Nicky Hayden si sia immesso in un incrocio ad una velocità di 20,6 chilometri orari, «omettendo di fermarsi e dare la precedenza». All’automobilista, un trentenne di Misano, è contestato l’omicidio stradale, «perché, in concorso di cause indipendenti con la condotta colposa del ciclista ne cagionava la morte per colpa consistita in negligenza ed imprudenza – non avendo mantenuto una condotta di guida adeguata in relazione alle condizioni di luogo – e comunque per colpa consistita in inosservanza delle norme sulla disciplina della circolazione stradale».

CONCORSO DI COLPE HA PROVOCATO INCIDENTE

Per la Procura c’è stato un concorso di condotte colpose indipendenti che hanno provocato l’incidente che è costato la vita a Nicky Hayden. Da un lato il pilota, che si è immesso in sella ad una bicicletta in un incrocio a una velocità di 20,6 chilometri orari senza fermarsi e dare la precedenza, nonostante la segnaletica orizzontale e verticale fossero visibili; dall’altra l’automobilista, che non ha rispettato il limite dei 50, previsto in un centro abitato, procedendo invece ad una velocità di 72,8 chilometri orari. La bici di Nicky Hayden è stata colpita dalla parte frontale destra dell’automobile, quindi il pilota è stato sbalzato dal proprio mezzo ad un’altezza di circa 5 metri dal suolo, riportando lesioni talmente gravi da determinarne la morte quattro giorni dopo.





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