TITANIC/ Alessandra Mastronardi: vi racconto la vera tragedia della nave. E il mio addio a Eva de I Cesaroni

- int. Alessandra Mastronardi

Stasera debutta la fiction che racconta un aspetto inedito legato alla storia della leggendaria nave: la costruzione, avvenuta in Irlanda del Nord. Ce ne parla ALESSANDRA MASTRONARDI

titanic_mastronardiR425 Sofia sale sulla nave della tragedia

Titanic – Nascita di una leggenda è la fiction che stasera, domenica 22 aprile 2012, debutterà su Rai Uno alle 21.10. La serie racconterà la parte di storia di questa “nave dei sogni” rimasta nascosta: la costruzione, avvenuta nei primi del ‘900, avvenuta a Belfast. Mentre questo colosso dei mari prende forma, nei cantieri si intrecciano le storie dei personaggi realmente esistiti che hanno lavorato a questo maestoso progetto e le lotte tra gli operai e i datori di lavoro. La protagonista della fiction è Alessandra Mastronardi, che interpreta Sofia Silvestri. La giovane attrice, conosciuta e amata dal grande pubblico per il ruolo di Eva Cudicini ne I Cesaroni, in questa intervista a ilsussidiario.net, racconta con intensità e passione il lavoro svolto sul set. Per la l’attrice non si è trattato solo di interpretare un ruolo, ma è stata l’occasione di conoscere e approfondire una parte di storia inedita (che anche i telespettatori di Rai Uno stasera potranno scoprire) della vicenda del Titanic, tragedia entrata nella leggenda della storia del Novecento grazie alle diverse trasposizioni cinematografiche. Alessandra Mastronardi, inoltre, fa un graditissimo “regalo” a tutti i fan de I Cesaroni, svelando le emozioni che ha provato nel dire definitivamente addio al personaggio di Eva.

In Titanic – Nascita di una leggenda interpreti Sofia Silvestri, la protagonista. Ci può parlare di questo personaggio?

Sofia Silvestri è una ragazza italiana che vive con la famiglia in Irlanda, a Belfast. Orfana di madre, si è presa cura del padre Pietro e della sorella. È una giovane donna molto forte, coraggiosa e determinata. È ambiziosa e non è felice della sua condizione: nel 1912 non è facile essere una donna cattolica e straniera. Appartiene a una classe sociale inferiore a quella che detiene il potere, ma Sofia decide di non sottostare ai soprusi che subisce e li combatte con vigore ogni giorno. Lavora come copista impegnata presso l’ufficio progettazione della Harland & Wolff, l’impresa che costruisce il Titanic.

Sofia vivrà una grande storia d’amore…

Conoscerà Mark Muir, giovane ingegnere metallurgico. Sarà una storia d’amore sofferta, per almeno due motivi: Mark è il datore di lavoro di Sofia e questo complica i rapporti, l’ingegnere, inoltre, è protestante, mentre la ragazza è cattolica. Sarà una storia dai tratti romantici, ma senza i toni melò: viene posto l’accento su un amore molto complicato dal punto di vista sociale e non sentimentale.

Come ha affrontato il lavoro in questa fiction che racconta un significativo fatto storico molto conosciuto, ma da un punto di vista inedito?

È stato molto intrigante partecipare a questa fiction, perchè racconterà una parte di storia legata al Titanic che io non conoscevo. Non sapevo che dietro la costruzione di questa immensa nave ci fosse un mondo di persone che lavorava duramente, che lottava ogni giorno per i proprio diritti. Il resto del cast e io ci siamo documentati e preparati leggendo libri, ma basandoci moltissimo sulla sceneggiatura, ricca di riferimenti ad avvenimenti storici realmente accaduti. Ma abbiamo imparato molto parlando con gli irlandesi che hanno lavorato alla fiction, attori e maestranze. Titanic racconta una parte importante della storia del loro Paese.

La fiction che inizia stasera come potrebbe cambiare l’immaginario collettivo legato al Titanic? Il pubblico, soprattutto quello giovane, ha conosciuto la terribile tragedia attraverso la macchina da presa di James Cameron…

Credo che la fiction sia un prodotto molto rispettoso di ciò che è realmente accaduto intorno al Titanic mettendo l’accento soprattutto sulla sua realizzazione e non tanto sul naufragio di cui si è già ampiamente visto, scritto e raccontato. Guardando Titanic – Nascita di una leggenda il pubblico potrà comprendere perchè questa imponente nave rappresentava un sogno, un simbolo di ricchezza e libertà. E si capirà perchè è stata consegnata alla storia come protagonista di un’enorme tragedia. Non solo per il naufragio, costato la vita a migliaia di persone, perchè con l’affondamento crollava una grande sfida per la modernità, verso la libertà che tanti cercavano nel Nuovo mondo. La vera tragedia si è compiuta prima che il Titanic salpasse.

In che senso?

Durante la costruzione c’è stata una continua ed estenuante lotta degli operai che lavoravano al cantiere per i loro diritti e in molti hanno perso la vita a causa di incidenti sul lavoro. Il Titanic è stato un simbolo sfortunato e negativo anche per queste vite sacrificate di cui forse la storia non conosce tutta la verità.

Lei è un’attrice giovane, ma ha già una carriera molto solida alle spalle. Dopo il successo de I Cesaroni l’abbiamo vista in altre importanti fiction, da Sotto il cielo di Roma ad Atelier Fontana. Com’è stato il suo percorso: è faticoso essere un attore oggi?

Credo che essere attori ventenni oggi sia molto più difficile rispetto alla generazione che ci ha preceduti. Ed è molto più complicato rispetto a prima continuare a svolgere questa professione: è un periodo di crisi anche in questo settore. Sono molto felice di fare questo lavoro e non mi sento “arrivata”, devo ancora crescere e imparare; sono inoltre fiera di essere sempre riuscita a recitare in prodotti di qualità, senza dover scendere a compromessi e devo ammettere di essere stata fortunata perchè è importante essere al posto giusto al momento giusto. Ciò che conta di più è non arrendersi, continuare a rischiare e non abbattersi se arrivano i “no”. Anche a me è capitato di riceverne.

Com’è stato dire “addio” a I Cesaroni e a Eva Cudicini?

È stato drammatico, ho pianto perchè sono affezionatissima a quella fiction, al cast, alla troupe, alla “mia” Eva. Per me è stata davvero una seconda famiglia. Quel giorno, sapere che avrei girato la mia ultima puntata, la mia scena finale, mi ha fatto soffrire. Ma lasciare I Cesaroni è stata una mia scelta.

 

(Camilla Schiantarelli)





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