CORMAC MURPHY-O’CONNOR/ È morto l’arcivescovo emerito di Westminster: ecco chi era il grande amico del Papa

- Niccolò Magnani

Il cardinale Cormac Murphy-O'Connor è morto a 85 anni: profilo, carriera, biografia del grande Arcivescovo emerito di Westminster, nonchè grande amico di Papa Francesco

Cardinale_cormac_murphy_oconnor_twitter_2017 morto il cardinale Cormac Murphy-O'Connor (Twitter)

I cardinali Cormac Murphy-O’Connor e Jorge Mario Bergoglio sono stati nominati insieme nello stesso concistoro del 2001 e da allora sono rimasti in ottimi rapporti e relazioni: dopo che l’arcivescovo di Buenos Aires venne eletto con nome di Papa Francesco, l’amico e arcivescovo emerito di Westminster ha continuato a visitare il Pontefice dopo le varie riunioni in Vaticano. È morto a 85 anni il grande cardinale inglese di origini irlandesi, dopo una vita passata a servire la Chiesa con numerose e autorevoli opere e qualche ombra in un periodo difficile alla guida della Chiesa inglese durante i casi di abusi e pedofilia di alcuni preti cattolici. Come lo definisce Vatican Insider, «Murphy-O’Connor aveva la capacità di restare sempre “connesso” alle esigenze dei tempi e di cavalcare le tempeste, doti che lo hanno reso una figura influente del cattolicesimo globale», una figura molto importante per l’elezione di Papa Francesco dato il suo spiccato senso di aggregazione anche all’interno dello stesso Concistoro. Non ha votato nel Conclave per i raggiunti limiti di età, ma ha saputo riunire molte “forze” tra i Cardinali per investire sul nome di Bergoglio come ideale successore a Papa Benedetto XVI. «Esprimo immensa gratitudine per il prezioso servizio del porporato alla Chiesa in Inghilterra e Galles, e per «la sua ferma dedizione alla predicazione del Vangelo e alla cura dei poveri, e il suo impegno lungimirante al progresso della comprensione ecumenica e interreligiosa», recita il commosso telegramma inviato dall’amico Papa all’attuale arcivescovo di Westminster, Card. Nichols.

LE INDAGINI SUGLI ABUSI E IL GRUPPO DI SAN GALLO

La figura del cardinale Murphy-O’Connor è da sempre legata al gruppo di San Gallo, un gruppo particolare di vescovi europei che spesso si incontravano in maniera informale in Svizzera per discutere e dibattere sul futuro della Chiesa Cattolica. Da profondo sostenitore del Concilio Vaticano II, è stato spesso visto come uno dei rappresentanti dell’ala “riformista” all’interno della Chiesa, fino allo scandalo pedofilia che lo travolse indirettamente nei primi anni Duemila: era da poco insediato a Westminster quando esplode la “bomba” degli abusi del prete Michael Hill. Il compianto Murphy-O’Connor all’epoca dei fatti, mandò in terapia il prete accusato di abusi e lo rimosse da ogni carica: il problema è che lo stesso Hill chiede perdono e supplicò l’arcivescovo inglese di riammetterlo, e Murphy acconsentì. Si scopri poi che Hill, una volta trasferito come cappellano al Gatwick airport ricominciò a compiere i crimini brutali. Indagini, accuse e pressioni dell’opinione pubblica accompagnarono gli ultimi anni di gestione della Chiesa Cattolica Inglese: «Anni dopo, nelle sue memorie il cardinale avrebbe confessato di aver provato «vergogna e angoscia» per la sua gestione del caso Hill», spiega Vatican Insider sempre nello speciale sulla morte del Cardinal Cormac Murphy-O’Connor. Un’addio sereno, dopo una lunga malattia e dopo anni di ritiro in preghiera tra Roma e Westminster, insieme alle note chiacchierate con Bergoglio: «sono in pace e non ho paura di ciò che verrà». E quella pace, nella giornata di ieri, è giunta in conclusione.





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