SCUOLA/ Arcadio Lobato, un pittore dalla Spagna a Bologna per insegnare ai ragazzi a diventare grandi

- Associazione CdO Opere Educative

Trasmettere ai ragazzi e ai bambini un linguaggio che li renda, per dirla con Tolkien, co-creatori di bellezza. E’ il lavoro - spiega BENEDETTO CHIEFFO - di Arcadio Lobato, pittore e affermato illustratore spagnolo

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Pochi giorni fa ho visto le bozze, ma non vedo l’ora di sfogliare, ammirare e annusare le pagine dell’ultima fatica di Arcadio Lobato, un grande artista del nostro tempo, pittore e affermato illustratore spagnolo. Da bambino mi immergevo nei suoi libri per ore: La valle nella nebbia, Stellina, Max e Mister Mouse, La fatina Lalia, solo per citarne alcuni.

Avevo diciotto anni quando l’ho conosciuto di persona e ho scoperto la sua instancabile volontà di insegnare ai giovani i segreti di un mestiere che forse più di altri è strumento di cultura. Diversamente non si spiegano i milioni di persone che soffrono il caldo in lunghissime file per ammirare il Giudizio Universale di Michelangelo, la Cappella degli Scrovegni, gli affreschi del Beato Angelico o le tele di Van Gogh ad Amsterdam, perché, per chi non lo avesse capito, l’illustratore è un pittore che racconta dipingendo su fogli di carta anziché sulle pareti di una cattedrale o su una tela. La potenza che hanno le immagini anche nel mondo contemporaneo è sotto gli occhi di tutti.

Negli anni ’80 diviene allievo prediletto del grandissimo Stepan Zavrel, poliedrico artista cecoslovacco (da profugo giunse in Italia attraverso una fuga rocambolesca) e, tra le altre cose, cofondatore della casa editrice Bohem Press. Negli anni ’90 Lobato incontra Anna Casaburi, artista veneziana, che per prima gli propone l’idea dell’artista educatore: un artista che scende dalla propria torre d’avorio e si mette a dipingere e a creare, insegnando ai bambini come dire con i pennelli tante cose.

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Insieme ad Anna Casaburi inizia dunque a lavorare nelle scuole cercando dirigenti scolastici e istituzioni che sposino il loro progetto: consegnare ai ragazzi e ai bambini delle nuove generazioni un linguaggio che permetta loro di essere non solo consapevoli fruitori di cultura ma soprattutto, per dirla con Tolkien, anche co-creatori di bellezza.

Nel 2005 Lobato incontra Elena Ugolini e Bologna Rifà Scuola. Così nel settembre dello stesso anno nasce la Bottega del libro illustrato. Il corso, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna e ospitato presso la Scuola Media Malpighi, viene impostato secondo lo schema della bottega artistica medievale e rinascimentale, nella quale il maestro di bottega coinvolge gli apprendisti nella realizzazione di un’opera, che nel caso presente è un libro illustrato. A seconda delle doti e della preparazione dei “garzoni”, il “maestro” suggerisce le tavole e i passi da compiere ad ogni singolo allievo.

Nell’anno scolastico 2005-2006, pertanto, i nostri iniziano subito a lavorare su una storia medievale rivista in versi da Giampiero Pizzol (“scrive come gli angeli” è solito dire di lui in “itagnolo” il nostro Lobato) e la Bottega realizza la sua prima pubblicazione: La leggenda di San Giorgio (Dupress).  I corsi degli anni successivi si svolgono su testi classici, ritenuti fondamentali dagli insegnanti del Malpighi: Il gigante egoista di Wilde, Il brutto anatroccolo di Andersen e l’Iliade di Omero nella traduzione del Monti. E’ straordinario infatti come la necessità di illustrare un testo spinga gli artisti ad interrogarlo e ad approfondirne la conoscenza!

 

 

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Contemporaneamente Arcadio ed Anna iniziano a lavorare anche presso il centro scolastico La Carovana di Modena, da cui nasce la collana I racconti del Duomo (Ed. Artestampa). Nell’estate 2009 don Andrea Marinzi, insegnante di religione presso la Media Paritaria M. Malpighi di Bologna, incontra Lobato. Don Marinzi, per preparare le proprie lezioni sui grandi uomini dell’Antico Testamento, scrive le loro storie. Perché non usare questi preziosi testi per il lavoro della Bottega?

E così, quest’anno, nel corso di dieci lezioni i dodici giovani apprendisti della Bottega hanno illustrato sotto la guida di Anna e Arcadio "la storia di Abramo, un grande uomo, scelto da Dio per un compito immenso. Noi siamo i suoi figli, il popolo nato da lui, il popolo che Dio ha benedetto come aveva promesso". I nostri ragazzi ci chiedono di aiutarli a diventare grandi: esiste una storia migliore da cui partire per aiutarli in questa impresa?

Come nel Medioevo la Chiesa commissionava importanti opere agli artisti, così oggi: quest’anno, infatti, l’esperienza si è arricchita dell’appoggio della Fondazione Lercaro che tra i fini fondamentali ha proprio la formazione umana e cristiana dei più giovani. Ne ho viste di scolaresche nei musei, ma non ho mai incontrato gruppo di studenti così attenti come i piccoli apprendisti della Bottega in visita alla Galleria Lercaro: osservavano sculture dei grandi del 900 e le disegnavano, dialogando con loro. Uno spettacolo! Così il 29 aprile alle 21 si terrà, presso l’Istituto Veritatis Splendor in via Riva Di Reno 57, la presentazione del nuovo libro realizzato dai ragazzi della Bottega: La storia di Abramo. Io ci sarò.

 

(Benedetto Chieffo, insegnante e illustratore scuola media paritaria “Malpighi” – Bologna) 





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