CARBURANTI ALTERNATIVI/ I risultati dei test sui bus del trasporto pubblico

- Bruno Zampetti

La Direttiva comunitaria Dafi, mirata alla decarbonizzazione dell’Ue, ha individuato come fonti energetiche strategiche anche i carburanti alternativi, su cui lavora Eni

autobus_pixabay_2017 Bus (Pixabay)

I CARBURANTI ALTERNATIVI IN ITALIA

Riuscire a diminuire l’inquinamento è uno dei traguardi importanti per la lotta ai cambiamenti climatici. E la Direttiva comunitaria Dafi, mirata alla decarbonizzazione dell’Ue, ha individuato come fonti energetiche strategiche anche i carburanti alternativi, importanti non solo per quel che riguarda le automobili. Per questo gli ingegneri chimici di Eni, insieme agli ingegneri navali della Marina Militari, hanno dato vita al progetto Flotta Verde, nato per  indidivuare un prodotto alternativo al combustibile navale di origine fossile che fosse un biocombustibile composto per almeno il 50% da Green Diesel. Il gigante petrolifero italiano ha anche sperimentato il green diesel sugli autobus del trasporto pubblico di Torino, con risultati importanti.

I TEST ENI SUGLI AUTOBUS

In questo caso i test sono stati effettuati su un autobus euro 3 dell’azienda di trasporto pubblico torinese nel Centro ricerche Eni a San Donato Milanese, in collaborazione con l’Istituto Motori del Cnr di Napoli. Si è arrivati, come ricorda Adnkronos, a una riduzione delle polveri sottili del 40% e del particolato del 16%, degli NOx del 10% e della CO2 del 7%. La riduzione delle emissioni è dovuta in particolare alla composizione del carburante che contiene una componente biologica rinnovabile del 15% e un bassissimo livello di zolfo. La componente rinnovabile viene prodotta dalla Bioraffineria Eni di Venezia, grazie a una tecnologia in grado di convertire qualsiasi tipo di olio vegetale e grasso animale in gasolio di alta qualità, compresi gli oli alimentari esausti o le cariche vegetali non edibili. 





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