Thomas Trabacchi interpreta Giorgio Lombardi nella serie Non uccidere 2 diretta da Claudio Corbucci e che ha come protagonista l'attrice Miriam Leone nei panni di Valeria Russo.
Tra i personaggi di Non uccidere 2 troviamo Giorgio Lombardi, interpretato dall’attore Thomas Trabacchi. Giorgio è il capo di Valeria Ferro, la protagonista, ma anche suo partner sentimentale. Si è trovato ad indagare proprio sul caso della morte del padre di Valeria, di cui in seguito è stata accusata la madre. Alla fine della prima stagione, il pubblico ha assistito a una crisi nel rapporto tra i due perché Giorgio si è rifiutato di riaprire il caso sulla morte dell’uomo che potrebbe portare alla scarcerazione di Lucia. Nella seconda stagione, Giorgio Lombardi continuerà ad essere il capo di Valeria ma il rapporto con la donna è profondamente cambiato. Questa, infatti, ha intrecciato una relazione col collega Andrea e quindi Giorgio sembrerà arrendersi alla situazione, nonostante continui a provare ancora dei forti sentimenti per lei. Inoltre, Giorgio avrà un ruolo molto importante in uno dei casi portanti della seconda stagione che riguarda la morte di Lucia, la madre di Valeria. Sarà l’unico, infatti, a convincersi dell’innocenza di Giuseppe Menduni e arriverà ad essere ossessionato dal voler dimostrare la sua innocenza, mettendo anche in serio pericolo la vita della figlia dell’uomo, Viola.
Thomas Trabacchi ha rilasciato la consueta intervista di presentazione della serie tv a RaiPlay in cui ha parlato di come evolverà il suo personaggio in questa nuova stagione. Ha detto come sia un uomo totalmente preso dalla sua carriera, che ha investito molto nel lavoro e meno in una situazione famigliare e che spesso si trova a dover superare il regolamento per essere più efficace. Nella nuova stagione, il rapporto con Valeria cambia, si evolve. I due non stanno più insieme ma continueranno a lavorare insieme. Riguardo alla sua interpretazione, Trabacchi ha ammesso come tra lui e Giorgio ci sia stato una sorta di dare e avere. “Giorgio Lombardi avrà sempre qualcosa di mio, e io continuo ad accumulare un’esperienza che appartiene a lui ma che è diventata anche mia”
