Metro B e B1 Roma, linea sospesa nell'ora di punta: è ripartita dopo mezz'ora. Atac: “guasto tecnico”. Le ultime notizie: caos e polemiche ancora una volta nella Capitale
Vivere a Roma negli ultimi tempi è diventato un incubo per pendolari e turisti: dopo la vicenda del crollo della scala mobile alla stazione metro Repubblica, ecco un guasto sull’intera linea B e B1 della metropolitana. Migliaia di pendolari sono rimasti a piedi, tra caos e proteste. Per un ennesimo guasto si è bloccata alle 9.30 l’intera linea, da Laurentina a Rebibbia, ma anche fino a Jonio. I disagi sono stati pesantissimi, nonostante alle 9.40 siano state attivate le navette sostitutive. I disagi maggiori si sono verificati soprattutto nella stazione Termini, dove le banchine sono rimaste al buio, forse per un calo di tensione. Come riportato da Repubblica, c’è anche chi è rimasto chiuso in ascensore nelle fermate dell’Eur. La linea ha poi ripreso a circolare dopo mezz’ora. L’Atac ha annunciato il problema attraverso il suo profilo Twitter Infoatac, ma già qualche minuto prima aveva allertato i passeggeri circa il rallentamento della linea.
METRO B E B1 ROMA, LINEA SOSPESA NELL’ORA DI PUNTA
Enormi disagi per i cittadini di Roma che dovevano spostarsi da una parte all’altra della città. I tecnici si sono messi subito al lavoro e dopo circa 30 minuti la linea B e B1 ha ripreso a funzionare. Non è il primo guasto che si è verificato negli ultimi tempi. Due giorni fa anche la metro C, peraltro nuovissima, era rimasta ferma per un guasto tecnico e poi un ulteriore blocco perché migliaia di passeggeri avevano attivato la leva dell’allarme perché una persona aveva accusato un malore a bordo. E poi ricordiamo il dramma della scala mobile “impazzita” alla fermata Repubblica che ha provocato scene da incubo e purtroppo anche 24 feriti. Su Twitter non sono mancate le polemiche per questo ennesimo blocco del servizio. In molti scrivono, anche in vista della mobilitazione prevista nelle prossime ore. «Ma domani hanno pure il coraggio di fare sciopero?». I disagi, dunque, non finiscono qui.
